Altri 20 miliardi di aiuti economici

Le autorità sanitarie consigliano l’uso delle mascherine o comunque di coprirsi il volto a tutti gli americani quando escono di casa, per evitare la diffusione del contagio da coronavirus. Ma è una raccomandazione volontaria e “io non credo che lo farò” ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso del briefing quotidiano della task force della Casa Bianca. Un nuovo studio sostiene che il virus viaggia nell’aria non solo con le goccioline emesse da colpi di tosse e starnuti, ma anche quando si parla o con il respiro, e questo fino a 1,8 metri di distanza.

Nonna Silvia ha cucinato per tutta la vita... e continua a farlo anche isolata in casa a causa della pandemia. Per non avere contatti diretti con chi mangia le sue leccornie, ha trovato un modo originale per consegnarle

Nessuno dei 1’400 abitanti di Zahara de la Sierra ha contratto il Covid-19

Gli studi a Zurigo, Ginevra e Basilea

Circa 40 detenuti del carcere di Champ-Dollon, nel canton Ginevra, si sono rifiutati di tornare nella propria cella al termine della consueta ora d’aria, come forma di protesta “pacifica” alle misure restrittive adottate in relazione all’epidemia di Covid-19. I carcerati, ai quali sono state vietate attività sportive ma non le visite dei propri cari, rivendicano una scarcerazione che seguirebbe norme straordinarie già attuate in altri Paesi. “C’è frustrazione a causa delle misure adottate”, ha affermato Laurent Foresier, portavoce delle autorità carcerarie ginevrine.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che l’uso delle mascherine resta una priorità del settore ospedaliero. Non essendo però ancora certo il metodo di diffusione del virus - che potrebbe rimanere per un determinato lasso di tempo anche nell’aria - uno dei massimi esperti dell’OMS, il dottor Mike Ryan, ha dichiarato che in ogni caso “fare uso di una mascherina oppure di un tessuto che copra la bocca non è una cattiva idea”, anche solo per limitare l’espulsione di micro particelle.

Anche in Francia, così come in altri Paesi europei, si aggrava il bilancio delle vittime da coronavirus. Secondo le autorità, le persone decedute sono 6’500, di cui 5’091 in ospedale. Nelle ultime 24 ore, i decessi registrati nelle strutture sanitarie sono stati 588. Per quanto riguarda i casi di contagio confermati, negli ospedali il numero è salito da 59’105 a 64’338.

In Turchia il presidente Erdogan ha annunciato il confinamento parziale per i giovani sotto i 20 anni, misura che finora era prevista solo per gli over 65. Sempre per combattere la diffusione del coronavirus le autorità turche hanno deciso anche l’obbligo di portare la mascherina in luoghi affollati, come nei mercati. Inoltre gli ingressi e le uscite da 31 città, tra cui Istanbul e Ankara, saranno vietati da mezzanotte per due settimane, dopo che nei giorni scorsi gli spostamenti interurbani in tutto il Paese erano già stati vincolati a un’autorizzazione della prefettura per motivi di necessità e urgenza. Fino ad oggi in Turchia i decessi dovuti al virus sono stati 425, mentre il numero dei contagi ha superato quota 20’000.

Non sussistono problemi di protezione dei dati in relazione alla fornitura da parte di Swisscom all’Ufficio federale della sanità pubblica delle informazioni sulla localizzazione degli utenti di telefonia mobile, una collaborazione annunciata nei giorni scorsi e volta a prevenire gli assembramenti. Secondo l’incaricato federale Adrian Lobsiger, infatti, i dati in questione vengono effettivamente trasmessi anonimizzati e con un ritardo minimo di otto ore.

In Ticino, oggi le persone ricoverate in ospedale per covid-19 erano 295, ovvero 4 in meno di ieri. Erano 75 quelle in terapia intensiva di cui 67 attaccate al respiratore, 6 in meno di ieri. “La crescita dei casi è lineare e piuttosto stabile”, ha dichiarato il medico cantonale Giorgio Merlani, aggiungendo: “Gli interventi messi atti stano mostrando la loro efficacia, ma il virus è ancora là fuori, ma gli stiamo dando meno occasioni di passare da una persona all’altra. Il virus, però, continua a diffondersi, ma più lentamente nella popolazione. Ma il virus è qui per restare: dobbiamo stare attenti per evitare che riparta una seconda volta”.

Sono 2’339 i nuovi contagi da coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono 766, portando il totale delle vittime a 14’681. Anche i guariti sono aumentati: 1’480 più di ieri. Sono i dati forniti dalla protezione civile nell’ormai consueto bilancio quotidiano.

In Ticino, rifornimento di mascherine sufficiente, ha sottolineato il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini.

Dopo 12 giorni di attesa a causa dei contagi da coronavirus al largo di Fort Lauderdale, la coppia di navi da crociera olandesi Zaandam e Rotterdam hanno potuto attraccare. Sulle due navi sono presenti una decina di turisti svizzeri, mentre i nostri connazionali bloccati nelle varie acque del pianeta sono 423.

“La primavera invoglia a uscire, ma per tutelare la nostra salute, stiamo a casa!”, ha ribadito Christian Vitta, presidente del Governo ticinese, esortando nuovamente la popolazione a rispettare le regole.

In Ticino, per sostenere l’economia, BancaStato ha erogato in pochi giorni 100 milioni di franchi di crediti alle aziende; un importo che potrebbe salire a 150 milioni nei prossimi giorni, ha annunciato il presidente del Governo, Christian Vitta.

La ricerca medica fa passi avanti anche in Ticino. All’Ospedale La Carità si sta sperimentando un farmaco antivirale definito promettente dal dottor Enos Bernasconi, responsabile del servizio di malattie infettive dell’EOC. “Si tratta del Remdesevir, già provato con l’ebola senza risultati evidenti, ma sul coronavirus sembra più attivo e lo stiamo usando”.

Da metà mese, alcuni processi penali - per rispettare le distanze sociali - si tengono direttamente dentro il carcere giudiziario della Farera, sul Piano della Stampa a Lugano. Sono quelli a carico di coloro che rischierebbero (in caso di rinvio del dibattimento) di trascorrere in cella più del dovuto, più tempo, insomma, di quanto prevederebbe la condanna definitiva. Finora sono stati sette. Il servizio è di Flavio Maddalena, mentre Lorenzo Boscolo ha raccolto la testimonianza di Stefano Genetelli, avvocato difensore in uno di questi casi

In Ticino gli alberghi restano chiusi: i turisti non potranno alloggiare in alberghi, campeggi e altre strutture turistiche durante le vacanze di aprile, ha ribadito il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta. Potranno alloggiare negli alberghi solo coloro che sono attivi nelle attività consentite. dal decreto governativo, emanato per contrastare la diffusione del coronavirus.

In Ticino, le attività nei cantieri restano sospese: deroghe possono essere concesse solo in caso di urgenze o preminente interesse pubblico. In Ticino, le attività nei cantieri restano sospese: deroghe possono essere concesse solo in caso di urgenze o preminente interesse pubblico. Possono rimanere attive le aziende della filiera socio sanitaria, medicale e alimentare

Due nomi noti, Christa Rigozzi e Vladimir Petkovic, hanno accettato di contribuire prestando il loro volto alla campagna di sensibilizzazione del canton Ticino, che cerca di convincere chi abita oltre San Gottardo a non visitare il cantone nelle imminenti vacanze pasquali. Pronto anche un volantino in due lingue.

In Ticino, le misure legate agli over 65 (come il divieto di fare la spesa) e il divieto di assembramento sono stati prorogati fino al 13 aprile, ha dichiarato il presidente del Governo Christian Vitta, sottolineando però “che non sono state date e non verranno date multe per quanto riguarda le restrizione per gli anziani”. “Per quanto riguarda l’accesso ai negozi - ha proseguito il consigliere di Stato - valuteremo durante la settimana se ci sono misure alternative efficaci che potranno essere adottate. Sarà una valutazione che faremo la prossima settimana”.

“I primi giorni sono stati molto complicati per la gestione dello stress e l’aumento del carico di lavoro, c’è stato un enorme cambiamento a livello organizzativo”. A parlare è Alessandra Derighetti, infermiera dell’Ospedale La Carità di Locarno, divenuto centro Covid-19 dall’inizio della pandemia. “Ora c’è meno stress e siamo più organizzati, in più si iniziano a vedere pazienti che stanno molto meglio”. Il resto della testimonianza nell’intervista raccolta da Daniela Giannini.

Anche l’Ars Medica è pronta ad accogliere pazienti affetti da Covid-19. La clinica di Gravesano, che ha nel frattempo dovuto chiedere il lavoro ridotto per alcune figure professionali, si è preparata ad ospitare persone che sono in fase di guarigione dal coronavirus ma non ancora pronte per essere dimesse. “Noi mettiamo già a disposizione degli altri ospedali del materiale tecnologico e anche del personale - ha affermato il direttore Fabio Rezzonico – Ma abbiamo già allestito un intero piano per accogliere con poco preavviso dei pazienti Covid-19. Mi auguro, però, di non dover attivare questo piano”. I dettagli nel servizio di Pervin Kavakcioglu.

Sono almeno 562 milioni di franchi già arrivati nelle casse delle imprese ticinesi grazie al programma di prestiti garantiti dalla Confederazione, un programma che ha già permesso di aiutare oltre 4’400 imprese nel cantone. E questi sono solo i dati relativi a UBS, Credit Suisse, Raiffeisen e BancaStato. Dopo un boom iniziale si constata un rallentamento, ma ora devono presentarsi le imprese più grosse, quelle che chiederanno più di mezzo milione di franchi. Il servizio è di Luca Fasani.

Il numero di morti da Covid-19 negli Stati Uniti è sempre più elevato: in 24 ore si sono registrati 1’200 decessi in più. Ieri erano oltre 5’000 in totale. Soltanto nello Stato di New York, i morti sono passati in un giorno da 2’373 a 2’935 (+562): lo ha comunicato il governatore Andrew Cuomo.

Il consigliere di Stato argoviese Urs Hofmann, indebolito dal coronavirus al quale era risultato positivo il 24 marzo, è stato ricoverato in ospedale. Il suo collega di Governo Jean-Pierre Gallati assume da subito anche la direzione del dipartimento di Hofmann. L’operatività dell’Esecutivo è così garantita. Pure in ospedale si trova anche il portavoce del Consiglio di Stato, Peter Buri. Erano risultati contagiati, inoltre, anche l’altro “ministro” Markus Dieth, il comandante della polizia Michael Leupold e il capo dello Stato maggiore di crisi per il COVID-19 Dieter Wicki.

“È difficile dirlo, ma pensiamo ci siano molti più casi asintomatici o con pochi sintomi rispetto a quelli che necessitano ospedalizzazione. Potrebbero essere 10’000 come molti di più”. Così ha risposto Enos Bernasconi, responsabile del servizio di malattie infettive dell’EOC, interpellato a riguardo della reale diffusione del coronavirus. “Lo sapremo sicuramente quando potremo fare dei test sierologici andando a ricercare gli anticorpi del virus. Si stanno già pianificando delle indagini per capire quale sia stata la vera diffusione del coronavirus. Sarà molto importante saperlo per un’eventuale seconda ondata epidemica”, ha concluso.

La Regione Moesa ha deciso di non chiedere, per il tramite del Governo cantonale, una deroga al Consiglio federale per ordinare la chiusura delle imprese e dei cantieri della zona, ovvero la finestra di crisi di cui si parla già da qualche tempo vista la situazione epidemiologica più simile a quella ticinese che non al resto del territorio retico. Questo constatata la contrarietà della maggioranza dei granconsiglieri, dei Comuni e delle associazioni mantello, sentiti negli scorsi giorni. In precedenza il Moesano aveva rivendicato ad alta voce di poter introdurre le stesse misure varate in Ticino.

Secondo i dati di geolocalizzazione raccolti da Google, che permettono di verificare l’efficacia delle misure entrate in vigore per arginare il coronavirus, in Svizzera la tendenza a recarsi in luoghi ricreativi ha subito una diminuzione dell’81% rispetto alla media abituale. Un dato che fa riflettere, alla luce del fatto che si tratta di esercizi chiusi da tempo ma che continuano comunque a far registrare un’affluenza del 19%. Gli spostamenti legati ai supermercati e alle farmacie è invece scesa del 51%, mentre quella relativa alle uscite in luoghi all’aperto è diminuita del 41%. Una tendenza ancora più al ribasso è visibile nella vicina Italia (con diminuzioni che variano da -85% a -94% a seconda della categoria), influenzata dalle norme più restrittive imposte dalle autorità di Roma.

Chi è stato o verrà riportato in Svizzera tramite i voli di rimpatrio organizzati dal DFAE dovrà ripagare il biglietto aereo: lo ha chiarito a Berna il consigliere federale Ignazio Cassis, rispondendo alle domande dei giornalisti. “La gente riceverà una fattura che dovrà essere saldata. I prezzi saranno comunque ragionevoli, non saranno costi stracciati naturalmente ma non fattureremo cifre esorbitanti. Il mio dipartimento ha previsto per il momento una garanzia dei crediti pari a 20 milioni per questa operazione di rimpatrio”.

Il consigliere federale Alain Berset, a Berna, è tornato a esprimersi sul decreto del Governo ticinese che vieta agli over 65 di recarsi nei negozi per fare la spesa. “Una misura di limitazione di movimento per le persone con più di 65 anni, allo stato attuale delle cose, è contraria all’ordinanza federale, ma la situazione in Ticino è molto particolare e che non ci si rende conto abbastanza di questo a nord delle Alpi”, ha spiegato rispondendo ai giornalisti. “Io stesso mi sono recato in Ticino per vedere qual è la situazione; con il Consiglio federale siamo in stretto contatto con il Governo ticinese, che sta cercando di fare ciò che è meglio per attraversare questo momento. Siamo dell’avviso che questa interdizione non è conforme all’ordinanza federale (concernente le misure ed i divieti varati contro il coronavirus, ndr.) ma siamo a conoscenza del fatto che viene applicata con misura e per quanto ne so non ci sono multe che vengono inflitte; si tratto di un invito “stretto” di non entrare nei negozi. Ma ne ridiscuteremo certamente con il canton Ticino”.

Non ci sarà una facile uscita dalla situazione in atto. È quanto ha osservato Alain Berset a Berna, durante la conferenza stampa indetta dal Governo, sottolineando che al momento tutti gli indicatori relativi all’epidemia continuano a crescere. “Ci troviamo a dover gestire una situazione epidemica complessa (...) Ora più che mai dobbiamo continuare questo lavoro di lungo termine”, ha aggiunto il ministro della sanità.

Il Consiglio di Stato ticinese comunica che in seguito all’annullamento delle elezioni comunali del 2020 a causa del coronavirus e il rinvio al 18 aprile 2021, “le elettrici e gli elettori possono eliminare le schede non ancora inviate”. Il materiale di voto già trasmesso alle cancellerie comunali per corrispondenza, invece, sarà eliminato direttamente dai Comuni. Il Governo ha richiesto agli enti locali di non aprire le buste e distruggerle insieme al contenuto: in questo modo sarà garantito il rispetto della segretezza del voto.

Anne Lévy è la nuova direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Succederà a Pascal Strupler dal prossimo 1° ottobre. La nomina è stata decisa oggi, venerdì, dal Consiglio federale. Lévy è alla testa dal 2015 delle Cliniche psichiatriche universitarie di Basilea.

La richiesta di crediti di transizione per l’emergenza coronavirus è rilevante. Per questa ragione il Consiglio federale chiede al Parlamento di aumentare fino a 40 miliardi di franchi l’ammontare complessivo destinato alle fideiussioni. Come a dire 20 miliardi di franchi in più. Sarà infatti superato verosimilmente nei prossimi giorni, a causa della forte domanda, il volume delle fideiussioni già garantite dalla Confederazione nell’ordine di 20 miliardi di franchi.

La Svizzera è il primo Paese europeo a ricevere gratuitamente da Novartis una quantità significativa di idrossiclorochina. La casa farmaceutica basilese ha promesso una donazione mondiale fino a 130 milioni di dosi del farmaco antimalarico per sostenere la lotta contro il coronavirus. Le prime quantità saranno spedite alle autorità svizzere oggi. Finora solo gli Stati Uniti avevano ricevuto questo farmaco. Attualmente, l’idrossiclorochina, e la relativa sostanza clorochina, sono oggetto di studi clinici per determinare la loro efficacia contro il Covid-19. Sebbene questa molecola non sia ancora stata approvata in Europa per il trattamento contro questo virus, l’agenzia svizzera di regolamentazione dei medicamenti Swissmedic ha approvato il farmaco per il mercato svizzero nel quadro di una procedura d’urgenza.

I cantoni saranno obbligati a notificare le loro scorte di materiale medico e agenti terapeutici disponibili sul territorio. A deciderlo è stato il Consiglio federale, che intende così anticipare e risolvere in modo mirato eventuali problemi di approvvigionamento. Lo stesso organo federale ha inoltre disciplinato maggiormente le modalità di acquisto dei medicinali necessari, che sarà centralizzato.

Il Consiglio federale, data la particolare situazione vissuta dal Ticino, ha autorizzato il cantone a prolungare fino al 13 aprile 2020 le limitazioni nell’ambito dell’economia che prevedono la chiusura delle attività non essenziali non procrastinabili.

Il presidente brasiliano è tornato a parlare della possibilità di un decreto che possa annullare restrizioni e divieti implementati dai governatori statali per contenere il coronavirus. Durante un’intervista radiofonica ha pure sottolineato le divergenze di vedute con il proprio ministro della Salute: “Credo che Luiz Henrique Mandetta dovrebbe dare più retta a quello che gli dico io”, ha affermato. Ha poi criticato i governatori, per esempio quello di Rio de Janeiro, che hanno adottato misure “assurde”. “Non è una dittatura questa”, ha sottolineato, “come si fa a proibire ai brasiliani di andare in spiaggia?”.

Un immenso ospedale da campo, costruito in dieci giorni in un centro per conferenze di Londra, è stato aperto oggi. E’ stato realizzato grazie anche all’aiuto dell’esercito potrà contenere fino a 4’000 letti, l’equivalente di dieci ospedali. Il nosocomio Nightingale è stato inaugurato in videoconferenza dal principe Carlo e dal ministro della Salute Matt Hancock. E’ il primo di questo genere nel paese, dove il coronavirus ha causato la morte di quasi 3’000 persone.

L’aumento dei casi positivi registrato a livello nazionale ha portato la Svizzera, come rileva l’Ufficio federale della sanità pubblica, ad avere una delle più alte incidenze del coronavirus d’Europa con 225 casi per 100’000 abitanti. Escludendo i micro Stati, solo in Spagna, Lussemburgo e Islanda si registra una diffusione proporzionale maggiore.

La fascia d’età dei casi finora confermati da test di laboratorio va da 0 a 102 anni, con un’età mediana di 53 anni (il 50% è più giovane, il 50% più anziano). Nel 48% dei casi si tratta di uomini, nel 52% di donne. Finora sono stati eseguiti complessivamente a circa 145’780 test per COVID-19. I casi positivi sono circa il 15%.

I cantoni più colpiti in assoluto (stando alle cifre riferite da CoronaData) sono Vaud (3’639), Ginevra (2’845), Zurigo (2’323) e Ticino (2’271). I dati dell’UFSP indicano che la maggiore incidenza rispetto alla popolazione viene invece registrata in Ticino (668 casi ogni 100’000 abitanti), Ginevra (530), Vaud (498), Vallese (348) e Grigioni (298).

L’Ufficio federale della sanità pubblica ha diffuso l’ultimo aggiornamento nazionale. Il contagi ufficialmente registrati da Berna alle 8 di venerdì erano 19’303, con un aumento di 1’036 rispetto a 24 ore prima. I decessi nel giro di un giorno sono aumentati da 432 a 484. Si tratta di persone d’età compresa tra i 32 a 101 anni (lamaggioranza aveva 83 anni e più).

Il sito corona-data.ch che somma le cifre comunicate dai cantoni, da parte sua, riferisce di 19’068 contagi e 551 decessi. I dati registrati finora oggi riguardano però 10 cantoni su 26.

Nelle strutture ospedaliere dedicate alla cura dei pazienti affetti dal nuovo coronavirus, in Ticino sono attualmente ricoverate 370 persone: 295 in reparto e 75 in terapia intensiva, di cui 67 intubate. Lo hanno reso noto lo Stato maggiore cantonale di condotta (SMCC) e l’ufficio del Medico cantonale.

Trova quindi conferma la tendenza in atto da alcuni giorni che vede in continua diminuzione il numero dei ricoveri dopo che il 30 marzo si era toccato il massimo con 415. La diminuzione riguarda soprattutto i pazienti degenti in reparto.

Dall’inizio della pandemia sono state dimesse dalle strutture sanitarie 287 persone, 24 delle quali nelle ultime ventiquattro ore.

I residenti di Wuhan, epicentro del Covid-19, sono stati avvisati sulla necessità di rafforzare “le misure di auto-tutela”, restando a casa ed evitando di uscire se non per necessità al fine di scongiurare la ripresa dei contagi. In un comunicato postato sul sito della città, il segretario del Partito comunista locale Wang Zhonglin ha detto che “il rischio di rimbalzo della pandemia resta alto a causa di fattori interni ed esterni”. Sono ragioni che spingono a “mantenere le misure di prevenzione e controllo”. La città allenterà l’8 aprile lo stop ai viaggi in uscita.

Sempre più tragico l’impatto dell’epidemia di coronavirus in Spagna: nelle ultime 24 ore i decessi a causa della malattia sono stati 932 e il bilancio delle vittime si avvicina ormai agli 11’000 morti. I casi finora confermati di infezione nel Paese sono più di 117’000.

Alla luce dell’impatto dell’emergenza coronavirus sulle attività produttive e sul mondo del lavoro, diversi manager attivi nell’economia svizzera riducono le loro remunerazioni in segno di solidarietà. È il caso ad esempio dei dirigenti del gruppo industriale ABB, che rinunciano per tutta la durata della crisi al 10% dei loro salari. Strada analoga anche per i quadri di Georg Fischer: i membri della direzione e del consiglio d’amministrazione dell’impresa rinunciano temporaneamente ad una quota dal 10% al 20% della parte fissa delle loro remunerazioni.

La fondazione EPER, attiva nella Svizzera romanda, ha ideato un progetto che prevede la diffusione di video in quattro lingue volti a trasmettere informazioni ufficiali ai migranti della regione. In collaborazione con il Canton Vaud e l’Università di Losanna, è stato creato CoronaNEWS, un sito dove è possibile visionare clip in più lingue: inizialmente in inglese, arabo, spagnolo e tigrino. Questi contributi informano i migranti sulle decisioni e le misure prese dalle autorità federali in relazione alla pandemia coronavirus..

Il prezzo delle mascherine chirurgiche è alle stelle. Per la più protettiva, la FFP2, si arriva a dover sborsare 50 franchi al pezzo. “Abbiamo ricevuto molte segnalazioni, e alcuni hanno effettivamente praticato prezzi da usura” ha dichiarato il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini al quotidiano la Regione. Anche Mister Prezzi conferma di essere stato sommerso di lamentele e il suo staff sta verificando le motivazioni di farmacie e produttori. Attualmente il personale è concentrato nella lotta al coronavirus ma, assicura l’Ufficio del farmacista cantonale ginevrino “a fine pandemia si faranno i conti”.

La Posta, confrontata con un vertiginoso incremento del traffico pacchi dovuto alla pandemia di coronavirus, tira il freno a mano e si appresta a contingentare i volumi di spedizione dei suoi 100 maggiori clienti. Altrimenti non sarà più in grado di far fronte all’enorme flusso di pacchi. Allertato, il settore della vendita per corrispondenza sta valutando quali misure adottare. Ieri il gigante giallo ha infatti contattato i suoi principali clienti nel settore dei pacchi e ha anticipato loro l’intenzione di introdurre delle quote. L’Associazione svizzera dei venditori a distanza, che vuole trovare una soluzione al problema, ha formulato alcune misure che potrebbero contribuire a disinnescare la situazione. Tra queste anche quella di dare la precedenza alle attività nazionali, sospendendo le spedizioni UPU (Universal Postal Union).

La Catena della Solidarietà ha prolungato la sua azione di raccolta fondi a favore delle persone si trovano in una situazione di emergenza a causa delle conseguenze del coronavirus. Le donazioni possono essere fatte online sul suo sito o tramite e-banking sul conto postale 10-15000-6 con la menzione “Coronavirus”.

In Ticino sono 2’377 le persone risultate contagiate dal coronavirus (+106 rispetto a giovedì). Nelle ultime 24 ore i decessi legati al Covid-19 sono stati 14, per un totale di 155 dall’inizio della pandemia.

Aldi ha deciso di introdurre un semaforo all’entrata ai negozi per dosare i clienti: in 110 filiali fortemente frequentate verrà predisposto un sistema di conteggio digitale che garantisce la presenza massima nei supermercati di una persona ogni 10 metri quadrati di superficie, come previsto in tempi di coronavirus. Il sistema, denominato Crowd Monitor, è stato testato con successo in quattro punti vendita e verrà ora esteso a tutta la Svizzera.

Il Tour de Suisse quest’anno non avrà luogo. È quanto hanno reso noto gli stessi organizzatori della competizione ciclistica, alla luce dell’emergenza coronavirus. L’84esima edizione avrebbe dovuto iniziare domenica 7 giugno con una cronometro individuale a Frauenfeld.

Il bilancio del Covid-19 si aggrava giorno dopo giorno anche nei Grigioni. Nell’arco di 24 ore, tra giovedì e venerdì, si sono registrati 4 decessi e 29 contagi in più. Il totale è quindi di 598 persone positive di cui 60 ricoverate in ospedale e 27 morti.

Alcune piattaforme di videoconferenza, in particolare quelle più diffuse e disponibili gratuitamente, utalizzano i dati degli utenti e del dispositivo per una condivisione o rivendita a scopo commerciale con terze parti. Lo evidenzia il Gruppo Cyber sicuro del canton Ticino rendendo attenti privati, aziende e enti pubblici sottolineando come tali “azioni possano compromettere la sicurezza dei dati aziendali, e quindi la reputazione dell’azienda o dell’ente/istituzione interessata”.

La pandemia coronavirus ha ripercussioni anche sulle finanze personali: il 28% degli svizzeri interpellati nell’ambito di un sondaggio ritiene che la propria situazione economica in aprile sarà peggiore rispetto quella di marzo. Nell’ultimo rilevamento, risalente a dicembre, i pessimisti riguardo al mese successivo erano il 13%, spiega il servizio di confronti internet Comparis. Negli ultimi quattro anni non era mai stato osservato un valore così basso come quello di marzo. Sempre in relazione al terzo mese dell’anno, il 13% vede per contro un miglioramento all’orizzonte (in dicembre: 33%), mentre per il 59% non vi saranno cambiamenti. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 1’033 persone in tutto il Paese. A guardare con pessimismo alle prossime settimane sono in particolare le economie domestiche di una persona (33%) e quelle con un reddito lordo fino a 4000 franchi (42%).

Altri 200 svizzeri sono stati rimpatriati venerdì. Due voli sono atterrati in mattinata a Zurigo: il primo aereo era decollato da Quito, Ecuador, il secondo da Phuket, Thailandia. Il Dipartimento federale degli affari esteri dall’inizio della pandemia ha dato supporto per il rientro in patria a oltre 2’000 confederati.

Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia del milione: è quanto emerge dai dati aggiornati della Johns Hopkins University. I contagi sono ora 1.016.128, i decessi finora intervenuti 53.146 e le persone guarite 211.615.

La Cina ha registrato venerdì mattina 31 i nuovi casi di coronavirus. La maggior parte sono importati. Gli asintomatici individuati sono invece 60. Complessivamente dall’inizio dell’emergenza sanitaria, quasi 82’000 persone sono state contagiate; più di 3’300 i decessi. Sabato in tutto il paese sarà una giornata di lutto nazionale, in cui verranno commemorate le vittime della malattia.

Rispetto agli europei e agli americani, gli svizzeri hanno meno paura della crisi economica e della disoccupazione. Hanno anche meno paura della morte di una persona cara o di essere infettati dal coronavirus. È quanto evidenziano gli esiti di un sondaggio realizzato dal gruppo Tamedia.

Uno svizzero su cinque (22%) teme una crisi economica nel paese contro quasi due su cinque (38%) per la media dei nove paesi esaminati (Germania, Spagna, Italia, Francia, Belgio, Regno Unito, Svizzera, Polonia e Stati Uniti). Solo la Francia ha un tasso inferiore (17%), mentre è più temuta in Italia (51%), Spagna (46%) e Germania (45%).

Dopo una settimana dalla chiusura degli aeroporti agli arrivi turistici, le autorità di Hong Kong hanno ordinato la chiusura di pub e bar per un periodo di due settimane da questo venerdì come parte delle misure di distanza sociale più rigorose volte a frenare la diffusione del coronavirus. Qualsiasi violazione delle nuove misure può essere punita fino a sei mesi di reclusione e una multa di oltre 6'000 dollari. In un comunicato stampa, il Governo ha dichiarato che in 62 casi la contaminazione confermata proviene da bar. Hong Kong ha registrato 802 casi di infezione e quattro morti.