Il consigliere federale Beat Jans giovedì, in occasione del nono simposio svizzero sull’asilo, che riunisce per due giorni gli attori del settore a Berna, ha difeso la procedura accelerata introdotta per le domande con scarse possibilità di successo. La misura, presentata dal capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) in occasione della sua visita al Centro federale d’asilo di Chiasso in febbraio, è applicata in tutta la Svizzera “da alcuni giorni”.
“Questa dovrebbe essere una buona notizia per tutti noi” perché l’esame di queste domande in 24 ore “ci aiuta a concentrarci su coloro che hanno veramente bisogno di aiuto e toglie il settore dell’asilo dai riflettori della politica”, ha sostenuto Jans.
La procedura accelerata è prevista per i richiedenti provenienti da Algeria, Marocco, Tunisia e Libia. È giusto prendere provvedimenti contro la piccola minoranza che abusa del sistema di asilo, ha detto, assicurando che le persone bisognose di protezione godranno in ogni caso di tutte le dovute garanzie perché, pur essendo veloce, il sistema prevede comunque tutte le fasi di una procedura standard.
OSAR perplessa
L’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati (OSAR), da parte sua, è “riservata e in qualche modo critica” nei confronti di questa procedura rapida, ha dichiarato a Keystone-ATS la sua direttrice, Miriam Behrens.
“Lavorare a un ritmo così veloce richiede una grande competenza” a livello di autorità per garantire una decisione finale equa. “Se una valutazione esterna dimostrerà che la promessa di Jans - ossia che la qualità del processo decisionale non ne risentirà - sarà confermata, allora non ci opporremo”, ha dichiarato Behrens.
Cellulari dei richiedenti l'asilo sotto la lente
Telegiornale 01.05.2024, 20:00