L’accoglienza dei rifugiati ucraini, la gestione della migrazione irregolare, la lotta alla criminalità organizzata nonché una discussione sulle esperienze fatte con taluni gruppi complottisti. Sono i temi dell’incontro dei ministri dell’interno germanofoni (quelli che si occupano di sicurezza e migrazione, per capirci, tant’è che l’incontro è stato organizzato dal consigliere federale Beat Jans - a capo del Dipartimento giustizia e polizia). Incontro che si è tenuto ieri (domenica) e oggi (lunedì) a Basilea. Oltre a Jans e alla ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser, hanno partecipato all’incontro anche il ministro dell’interno austriaco Gerhard Karner, la vice prima ministra nonché ministra dell’interno, dell’economia e dell’ambiente del Liechtenstein Sabine Monauni, e il ministro lussemburghese dell’interno e di polizia Léon Gloden.
I ministri hanno parlato parecchio di asilo, della riforma europea in arrivo, ma anche dei controlli alle frontiere all’interno di Schengen. E proprio qui è emersa una grande differenza di approccio tra la Svizzera (che li vuole evitare il più possibile) e Germania e Austria. Berlino e Vienna non solo sono soddisfatte là dove questi controlli sono stati reintrodotti, ma sono anche pronte a estenderli ulteriormente).
La Germania, infatti, non intende interrompere i controlli al confine con la Svizzera, introdotti in autunno per contrastare la migrazione irregolare. Anzi, Berlino intende estenderli in vista degli Europei di calcio di quest’estate. È quindi andata a vuoto la richiesta del Consiglio federale, che voleva farli finire.
Dallo scorso autunno chi dalla Svizzera vuole andare in Germania viene controllato dalle guardie di confine tedesche. Una misura voluta da Berlino per contrastare la migrazione illegale dalla Svizzera. Controlli che non sono la soluzione secondo il Consiglio federale, come ribadito oggi (lunedì) da Beat Jans, in un incontro coi colleghi germanofoni. “Il Consiglio federale continua a pensare che introdurre controlli alla frontiera non porti a nulla. L’impegno sarebbe troppo oneroso. Inoltre vogliamo sempre che i controlli alla frontiera con la Germania finiscano e abbiamo ribadito questa richiesta”.
Controlli che, però, la Germania vuole continuare a fare, perché sul suo territorio arriverebbero ancora troppi migranti. Addirittura Berlino intende estendere i controlli alle frontiere con altri Paesi - come Francia e Olanda - in vista degli Europei di calcio.
In merito ai rifugiati ucraini, il consigliere federale Beat Jans ha detto in conferenza stampa - stando a un comunicato del suo dipartimento - di trovare molto interessante il nuovo approccio del governo austriaco: a determinate condizioni, ad esempio un posto di lavoro o conoscenze di tedesco, gli ucraini possono convertire il loro statuto di protezione in un permesso di dimora.
Nella nota si ricorda anche come a metà aprile una maggioranza del Parlamento europeo abbia approvato il patto su asilo e migrazione, che mira anche ad accelerare le procedure di asilo alle frontiere esterne dell’UE. “Adesso si tratta di attuarlo, e fino ad allora - ha dichiarato Jans - Svizzera, Austria, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo si impegneranno affinché anche Grecia, Italia e Ungheria applichino le regole vigenti e riammettano i rifugiati nel quadro della procedura Dublino”.
Migrazione, ministri germanofoni riuniti
SEIDISERA 22.04.2024, 18:09
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Controlli alla frontiera, Svizzera e Germania discutono
Telegiornale 22.04.2024, 20:00