Sono circa trecento i migranti bloccati in Svizzera dalla decisione italiana di dichiarare lo stato di emergenza, sospendendo la norma del regolamento Dublino che prevede la responsabilità del paese di primo ingresso nel trattare una domanda d'asilo. Se lo stop dovesse perdurare, queste persone avranno diritto di chiedere asilo nella Confederazione.
Per Berna la situazione è straordinaria ma non ancora grave. "Abbiamo detto ai cantoni di non preparare rinvii almeno fino ai primi di maggio, visto che questi preparativi implicano sempre parecchio lavoro amministrativo", ha spiegato alla RSI il portavoce della Segreteria di Stato alla migrazione, Samuel Wyss. Quanto all'atteggiamento del governo italiano, "la Svizzera e altri Stati stanno cercando, anche insieme alla Commissione europea, di convincere l'Italia a riprendere questi migranti".
Stretta sulla protezione speciale in Italia
Intanto questa sera i partiti del centro-destra che sostengono il governo italiano hanno trovato un accordo per un emendamento al decreto legge "Cutro" (misure urgenti approvate dopo il tragico naufragio di migranti davanti alle coste calabresi) che riduce il campo di applicazione del regime di protezione speciale e dunque dovrebbe accelerare i rimpatri dei migranti a cui viene negato l'asilo. Il provvedimento sarà in aula al Senato da martedi prossimo.