Migranti, lo stop dell'Italia desta preoccupazione

Stop dei rinvii di rifugiati verso l'Italia, almeno fino al 2 maggio. I migranti hanno fatto domanda d'asilo nel primo Paese d'arrivo, come prevede il sistema Dublino. Almeno fino a inizio maggio però, il rinvio è sospeso e la gestione della situazione spetta al Cantone.

In questo momento sono 14 le persone in Ticino che dovrebbero essere rimandate in Italia. Un numero ancora gestibile per il Cantone, che guarda però con preoccupazione al futuro. La RSI ha intervistato in merito Silvia Gada, responsabile della sezione della popolazione, che ha spiegato come i rifugiati non possano essere accompagnati in un rientro in Italia. "C'è una situazione sospesa", dice e "questo non fa bene a nessuno". Per ora, a livello di numeri, la situazione è gestibile - spiega Gada -. Ma se dovesse perdurare... aumenterebbe il disagio.

E la preoccupazione su questo fronte c'è. Il 2 maggio è un termine puramente ipotetico. Una direttiva interna svizzera. L'Italia non ha ancora fatto sapere quando prevede un ritorno alla normalità. Tanto che i cantoni cominciano ad invocare una gestione proattiva da parte della Segreteria di Stato della migrazione.

Difficile per il momento azzardare una previsione. Sta di fatto che l'afflusso di migranti verso l'Europa degli ultimi mesi è in costante aumento. E riguarda anche una categoria particolarmente fragile: i minori non accompagnati. Negli ultimi due mesi ne sono giunti in Ticino tanti quanti l'intero 2022: 47 fino a oggi. L'ultimo è stato registrato questa mattina (mercoledì).

L'accordo, lo ricordiamo, è stato sospeso da Roma il 5 dicembre scorso. Stando alla SEM, attualmente sono circa 300 le persone rifugiate in Svizzera che dovrebbero essere trasferite in Italia.