Gli svizzeri sono generosi con le vittime delle catastrofi naturali e dei conflitti. È quanto rileva Caroline de Palézieux, portavoce della Catena della solidarietà, tracciando un bilancio.
La popolazione elvetica è sempre stata solidale con coloro che sono stati colpiti da questi eventi. Si ricordano le intemperie in patria oppure lo Tsunami asiatico del 2004 che ha fatto raccogliere 227 milioni di franchi (vedi scheda).
Quattro su cinque lo fanno
Lo scorso anno sono stati versati 1,65 miliardi di franchi per opere caritatevoli. Secondo un sondaggio l’80% degli svizzeri mette mano al portafogli per aiutare gli sventurati e i bisognosi.
"Effetto di prossimità"
Le donazioni sono provocate dall’emozione suscitata dalle immagini e dai reportage radiofonici, ma anche “un effetto di prossimità, geografica o affettiva, può favorire la spinta solidale”, ha sottolineato de Palézieux. In testa alla graduatoria internazionale la Norvegia e i paesi scandinavi.
ATS/Da.Pa.
Un miliardo e mezzo di franchi in 67 anni
Dalla creazione della Catena della solidarietà nel 1946, sono stati raccolti 1,5 miliardi di franchi. In testa alla classifica degli eventi che hanno provocato la reazione di maggior portata vi è lo Tsunami, seguito dalle intemperie in Svizzera del 2000, dal sisma ad Haiti (2010, 66,2 milioni) e dalla guerra in Kosovo (1999, 49,9 milioni).