Svizzera

Clima, chi guadagna di più si crede anche più rispettoso

Un sondaggio di Sotomo mostra che gli svizzeri sottostimano la propria impronta ecologica - Molti non tengono conto dell’impatto dei voli sulle emissioni

  • 5 gennaio, 15:28
  • 7 gennaio, 13:29
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Il 56% dei 3’000 interpellati ritiene che il proprio modo d’agire sia migliore degli altri

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

Gli svizzeri si sopravvalutano in materia di rispetto dell’ambiente. La maggioranza - in particolare chi guadagna bene - pensa di avere un comportamento migliore della media, mentre i giovani sono quelli che hanno l’impronta CO2 più ampia. Sono le indicazioni che emergono da uno studio, di cui ha riferito SRF, condotto dalla società demoscopica Sotomo per conto dell’azienda di soluzioni energetiche Helion.

Il 56% dei 3’000 interpellati nell’ambito del sondaggio ritiene che il proprio modo d’agire sia più rispettoso del clima in confronto a quello dell’intera popolazione elvetica; solo il 10% afferma di avere un comportamento più dannoso. Se la valutazione fosse corretta, i due campi dovrebbero equivalersi.

L’impatto dei voli aerei viene sottovalutato

La disparità tra l’autovalutazione e il comportamento effettivo è particolarmente grande tra le persone con un reddito elevato, ovvero coloro che guadagnano più di 16’000 franchi al mese: solo un quarto di loro dichiara di emettere più CO2 rispetto al resto della popolazione, cosa che secondo Sotomo è indice di una mancanza di consapevolezza, perché il 79% delle persone che guadagnano di più ha emissioni più alte della media.

Stando a Michael Hermann, direttore dell’impresa zurighese, coloro che si considerano particolarmente esemplari sottovalutano l’importanza dei viaggi aerei per l’impronta ecologica e sopravvalutano l’importanza dei consumi. “Un volo non può essere compensato mangiando un po’ meno carne”, afferma l’esperto citato da SRF.

L’aereo è e rimane la prima fonte di inquinamento in ambito climatico. Ciò è dimostrato anche dal confronto fra uomini e donne: in media le consumatrici seguono una dieta vegetariana molto più spesso dei maschi, ma questo ha un impatto minimo sulla loro impronta ecologica.

L’impatto maggiore tra i 18 e 35 anni

E sempre l’aviazione è all’origine di un altro dato interessante che emerge dallo studio: i giovani adulti tra i 18 e i 35 anni hanno l’impronta ecologica più grande di tutte le fasce d’età, producono cioè 11,3 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, a fronte della media dell’intera popolazione che è di 10,5 tonnellate. Il motivo principale è che i giovani volano in media molto di più degli anziani.

Hermann mette comunque questo dato in prospettiva: a suo avviso “sarebbe sbagliato accomunare tutti i giovani”. I dati mostrano piuttosto che una piccola parte della generazione più giovane (quella che è stata anche chiamata “generazione Greta”, in relazione all’attivista svedese Greta Thunberg) vola e consuma molto. “Questa minoranza fa salire la media e rovina il bilancio climatico dei giovani”.

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Cambiamento climatico, il sondaggio

Telegiornale 05.01.2024, 12:30

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