Svizzera

Covid, Consiglio federale sotto tiro

Consiglio nazionale: nel corso del dibattito urgente la strategia dell'Esecutivo per lottare contro la pandemia è stata oggetto di forti critiche

  • 17 marzo 2021, 15:44
  • 22 novembre, 17:24
Il Consigliere federale Alain Berset in un'immagine scattata oggi a Berna

Il Consigliere federale Alain Berset in un'immagine scattata oggi a Berna

  • ©Keystone
Di: ATS/Red. MM 

A due giorni dalle attese decisioni del Consiglio federale sulle misure di alleggerimento nell’ambito della lotta contra la pandemia, mercoledì in Consiglio nazionale i deputati hanno aspramente criticato la strategia del Governo per contrastare la diffusione del virus.

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Un anno dal lockdown

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"Chi, un anno fa, avrebbe pensato che avremmo dovuto vivere così oggi", ha detto Roland Büchel (UDC/SG) alludendo alle molteplici restrizioni alle libertà attualmente in vigore. “Il Consiglio federale disciplina tutte le nostre attività fin nei minimi dettagli: è sproporzionato. Dopodomani siate coraggiosi", ha detto al Consiglio federale.

Il PLR ha invece espresso dubbi sulla strategia messa in campo sul fronte delle vaccinazioni. “L’immunità collettiva della popolazione è un prerequisito essenziale per un ritorno alla normalità” ha ricordato il vodese Olivier Feller.

Sempre sui vaccini, Fabian Molina (PS / ZH) ha criticato la difesa svizzera dei brevetti su questi prodotti. Senza capacità vaccinali globali, l'intera strategia viene messa in discussione e rischiamo di finire in isolamento in Svizzera.

Altri come Ruth Humbel (Centro / AG) si sono invece detti preoccupati per il futuro passaporto Covid, che la deputata argoviese vuole unificato per tutta la Svizzera. Dal punto di vista del viaggio, vuole un approccio coordinato con l'Europa.

Solo Balthasar Glättli (Verdi / ZH) ha mostrato comprensione per la strategia basata sul rischio della Confederazione: "Non vogliamo inciampare ciecamente nella terza ondata", ha detto.

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Rispondendo a tutti questi interventi, il consigliere federale Alain Berset ha chiesto di inserire le decisioni nel loro contesto. "L'anno scorso non avevamo ancora idea dell'impatto del Covid-19 sulle nostre vite. Da allora, è stato svolto un lavoro immenso", ha detto, ringraziando nuovamente la popolazione, gli attori dell'economia, i cantoni e le amministrazioni per gli sforzi compiuti.

“Oggi ci sono indicazioni che una terza ondata potrebbe essere evitata. Ma le cifre attuali non puntano nella giusta direzione”. Tre dei quattro criteri fissati per la riapertura non sono soddisfatti (incidenza, tasso di riproduzione, letti di terapia intensiva e tasso di positività), ha ricordato il Consigliere federale.

"Questi sono indicatori, non vogliamo automatismi", ha però sottolineato. Il Consiglio federale si pronuncerà venerdì. La campagna di vaccinazione porta con sé molte speranze. "È la nostra migliore occasione per uscire dalla crisi".

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