"Abbiamo notato che le ospedalizzazioni raddoppiano ogni settimana", ha detto un preoccupato Martin Ackermann nella conferenza stampa dei cosiddetti "tecnici" tenuta oggi, venerdì. E lo stesso vale per i ricoveri in terapia intensiva e i decessi.
Il responsabile della task force Martin Ackermann
Il capo della task force federale ha lanciato un appello affinché la popolazione riduca i suoi contatti sociali, altrimenti la situazione rischia di aggravarsi ancora. "Stimiamo che il limite di capacità dei reparti di terapia intensiva sarà raggiunto fra il 5 e il 18 novembre", ha detto lo specialista, secondo il quale "le limitazioni attualmente in vigore in Svizzera non bastano assolutamente" e bisogna "agire subito per avere un effetto positivo fra due settimane".
La Svizzera dispone in tutto di 22'239 letti acuti, di cui 16'719 occupati, 710 da pazienti affetti da COVID-19. Di riserva ci sono altri 5'520 posti, ha precisato il delegato del Consiglio federale per il Servizio sanitario coordinato dell'esercito, Andreas Stettbacher. Nelle cure intermedie, non intense ma che necessitano di più personale, dei 465 letti, 313 sono occupati (50 da malati di covid) e 152 liberi, più di 200 di riserva. In cure intense, infine, ha il coronavirus il 19% dei pazienti. Dai 100 di martedì si è già saliti a 144 a livello nazionale. Dei 1'175 letti, quelli occupati sono 732. È in questi due ultimi ambiti che più probabilmente si arriverà a situazioni di carenza. Anche in reparto, tuttavia - ha aggiunto Stettbacher - bisognerà evitare che il personale curante arrivi allo stremo delle forze.
Nel corso dell'ultima settimana i contagi sono più che raddoppiati in Svizzera, nessun cantone è immune e nessuna categoria d'età è risparmiata. Si stima che sempre di più siano quelli che sfuggono ai controlli: in primavera il dato reale era dieci volte maggiore di quello recensito, oggi le infezioni sono probabilmente da tre a quattro volte di più di quelle scoperte. Si calcola inoltre che ogni persona ne contagi 1,6 (bisogna passare sotto l'1 per far scendere i dati) e l'incidenza nelle ultime due settimane vede la Svizzera da oggi superare anche la Francia.
Stefan Kuster
In Europa solo Cechia, Belgio e Paesi Bassi conoscono valori più elevati, ha ricordato dal canto suo il capo della divisione malattie trasmissibili dell'UFSP, Stefan Kuster.
Testare tutti sta diventando sempre più difficile, "se si continua così superemo le nostre capacità", ha detto Kuster, "sia quelle operative di medici e laboratori che per i reagenti a disposizione". Il tasso di positività ha ormai superato il 20%.
Da ultimo, molti cantoni hanno rafforzato i rispettivi servizi di contact tracing, che però "hanno chiaramente raggiunto i loro limiti", ha spiegato Rudolf Hauri, presidente dell'associazione dei medici cantonali.
A novemrbe cure intense piene
Telegiornale 23.10.2020, 22:00
Anche in Ticino la situazione preoccupa
Telegiornale 23.10.2020, 22:00