Sullo sfondo dello scandalo europeo della carne equina nei surgelati, il Consiglio nazionale ha approvato questo pomeriggio, con 120 voti contro 45, la revisione della Legge sulle derrate alimentari. Diverse le misure adottate, tra cui figurano norme più severe riguardo all'etichettatura dei prodotti commestibili e una maggiore trasparenza nei controlli nella ristorazione e nelle imprese alimentari.
Etichette più complete
In particolare, i deputati hanno in seguito deciso (con 101 voti contro 75) che sulle etichette dei prodotti alimentari non va indicato solo il paese di produzione, il nome del prodotto e gli ingredienti che contiene, ma anche l'origine delle materie prime. Tale proposta era stata formulata dalla consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS/LU).
Il Nazionale ha però voluto limitare il campo d'azione di questa nuova clausola specificando, su proposta di Thomas de Courten (UDC/BL), che quest'ultima, per quel che riguarda gli alimenti altamente trasformati, non deve “comportare oneri amministrativi irragionevoli”.
Nessuna lista nera dei ristoranti
I deputati hanno anche deciso che i clienti dei ristoranti potranno chiedere di consultare i risultati dell'ispezione sull'igiene realizzata dall'autorità. I dettagli della pubblicazione di questi rapporti saranno fissati nell'ordinanza.
La revisione non prevede tuttavia “liste nere” di ristoranti dall'igiene che lascia a desiderare. L'idea di una vera trasparenza, con una lista di ristoranti dall'igiene dubbia consultabile per esempio in Internet, è stata scartata dal Consiglio federale, alla luce delle proteste dei settori della gastronomia e dei dettaglianti.
I mangimi esclusi dalla legge
I consiglieri nazionali, con 106 voi contro 67, hanno deciso di non includere i mangimi per animali nella legge sulle derrate alimentari, come proposto da Marina Carobbio. Secondo la parlamentare socialista ticinese, i mangimi sono un elemento centrale della catena alimentare, come emerso anche da un recente scandalo in Germania.
La maggioranza della Camera del popolo non l’ha però seguita, argomentando che il testo della legge è già abbastanza carico. Secondo il capo del Dipartimento dell’interno, Alain Berset, il sistema attuale funziona bene.
Entrata in materia discussa
In apertura di dibattito, con 113 voti contro 70 e 3 astensioni, la Camera aveva bocciato un tentativo di UDC e PBD di rinviare il progetto al Governo. Per i due partiti non occorre una nuova serie di regolamenti ma normative più severe contro gli abusi.
La maggioranza ritiene invece necessaria la revisione, che permette fra l’altro di adattarsi alle norme dell’Unione europea, considerando che il 40% degli alimenti consumati sono importati.
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RG 18.30 - La corrispondenza da Berna
RSI Info 20.03.2013, 19:31