Il piano di pace in 10 punti di Volodymyr Zelensky lanciato nel novembre del 2022 torna di strettissima attualità. Se ne discuterà - secondo un post pubblicato su X dal presidente ucraino - proprio in Svizzera.
O almeno è così che ha titolato questa mattina il Tages Anzeiger che, poco prima delle 11, ha in effetti pubblicato l’articolo “Grande sorpresa: Zelensky annuncia colloqui di pace in Svizzera”.
E in effetti, mentre si trovava a Buenos Aires per l’insediamento del nuovo presidente argentino Javier Milei, Zelensky ha davvero annunciato che colloqui di pace si terranno in Svizzera a gennaio. Il leader ucraino ha postato un messaggio sul social network X dopo un incontro con il presidente del Paraguay Santiago Peña. “Speriamo di vedere il maggior numero possibile di Paesi latinoamericani ai prossimi colloqui di pace che si terranno in Svizzera nel gennaio 2024”, ha scritto. Zelensky non aggiunge però altro.
Presumibilmente se ne parlerà a margine del Forum di Davos, che inizia proprio metà gennaio, come indica a sua volta il Tages-Anzeiger. Non si tratta quindi - salvo ulteriori comunicazioni - di colloqui di pace veri e propri. A Davos ci saranno degli incontri, ma non è ancora chiaro con chi.
La conferma del DFAE: incontro pre WEF al 14 gennaio
Nel primo pomeriggio è poi giunta la conferma del Dipartimento federale degli Affari Esteri (DFAE): l’incontro, organizzato congiuntamente da Svizzera e Ucraina, si terrà a Davos alla vigilia del WEF, il 14 gennaio.
Il DFAE ha dichiarato lunedì a Keystone-ATS che l’appuntamento fa seguito a quello tenutosi a Malta in ottobre, al quale hanno partecipato circa 70 Paesi di tutti i continenti, nonché l’Unione europea (UE) e le Nazioni Unite. Le discussioni saranno incentrate sulla “formula in dieci punti per la pace” di Volodymyr Zelensky.
“La Confederazione può fare molto”
È contento Nicolas Walder, consigliere nazionale ecologista e membro della Commissione della politica estera. Contento perché della cosa in Parlamento si parlava da tempo. È quanto ci dice dal treno che da Ginevra lo sta portando proprio a Berna, per la seconda settimana di sessione parlamentare.
“È una notizia molto positiva. la Svizzera è sempre stata a disposizione. Ci siamo battuti in Parlamento perché il Governo si impegnasse, perché mettesse a disposizione la diplomazia svizzera per colloqui di pace. Sembrerebbe dunque che la cosa sia andata in porto: questa notizia dimostra inoltre che chi pensava che con l’adozione di sanzioni la Svizzera non potessegiocare un ruolo nella promozione della pace aveva torto. la Confederazione può fare molto a livello di rispetto del diritto internazionale e al contempo essere un paese molto proattivo in materia di buoni uffici e promozione della pace”.
A margine del WEF si parlerà della pace in Ucraina
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