All'indomani delle nuove restrizioni anti-COVID, anche l'hockey, per scongiurare il rischio di doversi fermare di fronte al dilagare della pandemia, pensa al cosiddetto modello 2G. A lanciare per primo l'idea di accogliere in pista solo tifosi vaccinati o guariti, durante le partite, è il presidente dell'Hockey Club Fribourg-Gottéron, Hubert Waeber. E mentre la Lega si riunirà la prossima settimana per discutere sull'argomento, altri club stanno già prendendo in considerazione questa ipotesi, tra cui il Davos. Favorevole l'Ambrì. Aperto a più opzioni, invece, il Lugano.
Waeber: "L'80-85% dei nostri tifosi è favorevole al 2G"
Hubert Waeber, intanto, spiega così la sua decisione: "Sono piuttosto favorevole al modello 2G perché, in questo modo, chi si è vaccinato non ci rimette (visto che, nel caso di "posti in piedi", altrimenti, non potrebbero consumare)". Il cosiddetto modello 3G (vaccinati, guariti e testati), infatti, non permette agli spettatori che hanno un posto "in piedi" di consumare (oltre a far rimanere l'obbligo della mascherina), mentre nel modello 2G (vaccinati e guariti soltanto), tutti potrebbero togliere la mascherina e la consumazione sarebbe permessa a tutti gli spettatori, indipendentemente da quale posto hanno". Insomma una questione principalmente economica, fatta calcoli alla mano. "Una certa percentuale non potrà più venire, diciamo il 3-4%, il che rappresenta un mancato incasso di 30-50mila franchi a partita", dice Waeber. Un mancato incasso compensato, teoricamente, dalla possibilità di consumare per tutti i presenti. "Abbiamo fatto un sondaggio tra i fans club: l'80-85% degli interpellati sono favorevoli al 2G e il 15% sono per il 3G. Ora, lunedì ne parleremo col Cantone e martedì prenderemo la decisione definitiva. Ne abbiamo parlato anche con altri club, alcuni sono chiaramente d'accordo, altri decideranno lunedì", dice Waeber.
E la Lega di Hockey? Per il momento prende tempo. Un annuncio è previsto la prossima settimana. Forse già lunedì.
HC Lugano attende la decisione della Lega
Intanto la proposta ha scatenato una serie di reazioni. In Ticino l'Hockey Club Lugano attende la decisione della Lega. “La nostra posizione è sempre stata quella di adeguarci alle decisione delle autorità, oltretutto perché sottostiamo a un’autorizzazione da parte del Cantone”, spiega alla RSI Jean-Jacques Aeschlimann, direttore operativo dell'HC Lugano. “Vedremo - continua Aeschlimann - come vanno queste discussioni. So che i Club si riuniranno presto per vedere la fattibilità di tutte le opzioni.” Ma sul tavolo c’è anche l’opzione ibrida, cioè 2G in alcuni spazi di ristorazione e obbligo di mascherina nel resto della struttura. “Il problema principale è quello di consumare seduti, spiega Aeschlimann, quindi potremmo ovviare a questo lasciando aperte le buvette o le lounge VIP soltanto a chi è vaccinato e guarito”.
Ambrì favorevole al 2G
Filippo Lombardi si dice, invece, favorevole all’accesso soltanto per vaccinati e guariti. “Meglio il 2G ovunque – spiega il presidente dell’Ambrì al TG – questo nella misura in cui il pubblico può continuare, più o meno, com’era abituato adesso: cioè senza rinunciare all’offerta di catering che siamo riusciti finalmente a garantire”. Difficile, dunque, una soluzione ibrida per l’Ambrì. “Per rendere gestibile uno stadio come il nostro, dove c’è relativa facilità di circolazione da una settore all’altro – spiega ancora Lombardi - è molto meglio avere una soluzione unitaria ovunque nella struttura”. La speranza, comunque, per il presidente dell’Ambrì è che la Lega – già lunedì - decida per una soluzione omogenea in tutte le piste.