Ticino e Grigioni

Per Coira il 2G è un'opzione

La risposta a Berna: i Grigioni favorevoli al certificato anche per gli eventi all'aperto - Restrizioni per i non vaccinati non sono un tabù

  • 2 dicembre 2021, 19:30
  • 20 novembre, 19:07
Il responsabile della sanità Peter Peyer

Il responsabile della sanità Peter Peyer

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Di: ATS/pon 

Il Governo retico accoglie favorevolmente l'estensione dell'obbligo del certificato nella sfera privata e chiede che venga applicato anche per gli eventi all'aperto con 100 o più persone. Inoltre, non vuole eccezioni per la politica, le autorità e gli eventi religiosi. L'Esecutivo grigionese ha risposto così alle proposte del Consiglio federale e si è spinto anche oltre auspicando che l'accesso alle discoteche sia concesso solo ai vaccinati e ai guariti senza l'obbligo di indossare la mascherina. In questo modo si eviterebbe la chiusura di questi locali.

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E ancora: se le altre misure non dovessero generare gli effetti sperati, il cosiddetto 2G ("vaccinati e guariti") andrebbe generalizzato, riducendo quindi le possibilità sociali per i non immunizzati.

Coira accoglie già ora con favore l'eventualità del lavoro a domicilio obbligatorio solo per i non vaccinati. Laddove non fosse possibile, le persone "non vaccinate o non guarite" dovrebbero indossare la mascherina sul posto di lavoro.

Il Governo, infine, si oppone ai test scolastici obbligatori perché nei Grigioni i test nelle scuole e nelle aziende sono volontari e vi partecipano regolarmente quasi 67'000 persone. Pur essendo in linea di principio favorevole sulla proposta di ridurre il periodo di validità dei certificati dei test, l'Esecutivo retico ricorda infine che i laboratori di analisi sono attualmente oltre al limite delle loro capacità.

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