Settantacinque anni fa, l’arrivo dell’idroelettrico rivoluzionava la Vallemaggia. I lavori per la costruzione degli impianti durarono vent’anni e spinsero bruscamente verso la modernità una valle ancora agricola, priva di infrastrutture moderne e fino ad allora sostanzialmente isolata dal resto del mondo. Un’operazione avveniristica che, alla scadenza delle attuali concessioni, permetterà al Cantone di entrare in possesso di uno degli impianti più grandi e complessi della Svizzera, ma che per la Valle comportò anche qualche sacrificio culturale e ambientale.
Una storia fatta di luci ed ombre, una storia ancora aperta, che vi proponiamo di esplorare in cinque approfondimenti diffusi da Il Quotidiano. Lo spunto è la mostra “Metamorfosi di una Valle” in corso al Museo di Valmaggia di Cevio,
La costruzione degli impianti
Gli impianti idroelettrici della Maggia – 8 bacini, 7 centrali, 140 km di gallerie e condotte – producono oggi energia sufficiente per alimentare 250.000 economie domestiche. Concepiti negli anni ‘40, furono costruiti in due tappe nei decenni successivi. Ma chi ebbe modo di vedere i primi cantieri, fu subito impressionato dalla portata dell’operazione.

75 anni fa, l'arrivo dell'idroelettrico in Valmaggia
Il Quotidiano 22.04.2025, 19:00
L’ “occasione del secolo”
Per costruire le infrastrutture il Ticino si affidò a partner nordalpini che ancora oggi detengono l’80% di Ofima, la società che gestisce le acque della Maggia. All’epoca nessuno sollevò dubbi: l’occasione sembrava irripetibile. Solo in seguito la partnership sarebbe divenuta controversa. Ma il Cantone avrebbe davvero potuto fare da sé? E che benefici ha tratto dalla collaborazione con le aziende e i cantoni dell’Altopiano?

La storia dell'idroelettrico in Vallemaggia
Il Quotidiano 23.04.2025, 19:00
Il prezzo del benessere
Posti di lavoro, indotto, infrastrutture e nuovi proventi fiscali: per l’economia valmaggese l’arrivo dei grandi cantieri idroelettrici portò benefici tangibili, molti dei quali duraturi. D’altra parte, però, la brusca modernizzazione finì per cancellare pratiche, tradizioni e valori secolari.

La trasformazione della Vallemaggia
Il Quotidiano 24.04.2025, 19:00
E l’ambiente?
Dal fiume in secca al fondovalle deturpato dall’alta tensione: gli impianti della Maggia erano appena entrati in funzione e già c’era chi ne denunciava l’impatto ambientale. Che cosa è cambiato in 70 anni? E quali sacrifici ambientali può giustificare l’attuale politica di promozione dell’idroelettrico?

Lo sfruttamento idroelettrico in Vallemaggia
Il Quotidiano 25.04.2025, 19:00
Verso l’autosufficienza energetica del Ticino
Uno sguardo al futuro. La sfida principale all’orizzonte è quella delle cosiddette “riversioni”: fra il 2035 e il 2048 gli impianti della Maggia, insieme a quelli bleniesi, diverranno proprietà del Cantone, che a quel punto produrrà più o meno la stessa quantità di energia che consuma. Ma altri progetti importanti per la Vallemaggia sono in calendario già nei prossimi dieci anni.

Sfruttamento idroelettrico della Maggia: le riversioni
Il Quotidiano 28.04.2025, 19:00