Non si è potuto svuotarla del tutto, ma i lavori di manutenzione alla diga della Verzasca sono iniziati come previsto: in un cantiere da 7 milioni di franchi, una ventina di operai si muovono tra fango e turbine in modo da poter permettere all'impianto idroelettrico di tornare a produrre energia già per la fine della prossima primavera.
Andrea Papina, ingegnere e direttore della Verzasca SA, ha spiegato ai microfoni di SEIDISERA che, dei 105 milioni di metri cubi d'acqua contenuti dalla diga, sul fondo ne sono rimasti ancora cinque circa. Non ci si aspettava infatti una movimentazione così rapida dei sedimenti presenti in profondità e per evitare problemi durante i lavori si è dunque preferito non completare lo svuotamento, prendendosi altri anni per riflettere su come procedere.

Nel punto più basso della Svizzera
SEIDISERA 27.01.2022, 19:30
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Interventi necessari in tutta Svizzera
Mentre proseguono i lavori alla Verzasca, riflessioni sono in corso per tanti altri impianti in Svizzera. "I nostri impianti hanno 50-60 anni, ma siamo tutti sulla stessa barca in Svizzera", ha riferito alla RSI Andrea Baumer, responsabile degli sbarramenti per le Officine idroelettriche di Maggia e Blenio. Per tutte le dighe si sta valutando quali siano gli interventi necessari, ma secondo l'ingegnere "ogni caso è a sé e va analizzato singolarmente, ci sono soluzioni applicabili in un bacino e non in un altro".
L'età media degli impianti è di circa 60 anni e in Ticino sono altri tre a essere attualmente sotto la lente degli esperti. Delle discussioni sono in corso relativamente al bacino di Malvaglia, mentre al Luzzone è già stato escluso lo svuotamento totale dopo quanto successo nel 1985, con l'intorbidimento delle acque di Brenno e Ticino.
Al lago del Sambuco si potrebbe invece vedere un caso simile a quello di Vogorno: "Stiamo programmando anche qui dei lavori di vuotatura - ha riferito Baumer - Un lavoro simile a quello in Verzasca". Analogamente a quanto successo in queste settimane vi è però anche l'incognita di cosa si potrebbe trovare sul fondo del lago: "Ci lasciamo sorprendere, ma i segnali sono positivi".
Se si riuscirà a realizzare un intervento completo, l'impianto sito in Val Lavizzara potrebbe assicurare altri 50 anni di servizio. Per questa diga, che come le altre nel 2035 tornerà nelle mani del Canton Ticino, il Consigliere di Stato Christian Vitta ha già presentato al Gran Consiglio un piano che ipotizza anche un innalzamento.