L’eventualità di nuove chiusure per combattere la diffusione del coronavirus non piace ai cantoni, che appoggiano invece l’introduzione del modello 2G, con l’accesso ai locali chiusi limitato alle persone guarite o vaccinate e munite di mascherina. È quanto emerge dalla consultazione sulle proposte del Consiglio federale, ma sulle altre misure c’è meno compattezza.
Agli estremi si trovano Soletta e Basilea Città, d’accordo praticamente su tutta la linea con il Governo, mentre Basilea Campagna è contrario a qualsiasi inasprimento delle misure contro la pandemia a livello nazionale.
Sul 2G Plus, che alla limitazione a vaccinati e guariti aggiunge la necessità di un test negativo dove non è possibile portare la mascherina e restare seduti durante le consumazioni, ci sono favorevoli e critici, tra cui Vaud, Friburgo, Neuchâtel, Ticino e Grigioni. Secondo il consigliere di Stato retico Marcus Caduff la misura sarebbe come un obbligo di chiusura, e quindi inaccettabile.
I limiti agli incontri privati, nel caso un partecipante non sia vaccinato, così come l’obbligo di telelavoro hanno visto una grande disparità nelle risposte dei cantoni.
Una situazione che lascia un ampio margine di manovra al Consiglio federale, che comunicherà venerdì le sue decisioni.