Una donna di nazionalità svizzera voleva raggiungere i combattenti dell'IS in Siria insieme al figlio di soli 4 anni, ma è stata fermata al confine fra Grecia e Turchia. Il piccolo è ora rientrato a casa con il padre, in Egitto.
È proprio all’ombra delle piramidi, che la donna, una 29enne di Winterthur, si era trasferita nel 2010 per amore. In seguito si è convertita all'Islam, si è sposata ed ha avuto un figlio. Una vita normale, quindi, fino a quando non ha cominciato a frequentare ambienti radicalizzati e il suo comportamento è cambiato. Ha rotto i contatti con la famiglia in Svizzera, ha cominciato ad indossare il niqab e ad interessarsi agli estremisti islamici. Il marito non ci sta e chiede la separazione.
Il mese scorso la giovane ha tentato la fuga. Stando ai media arabi, voleva raggiungere la città siriana di Raqqa per unirsi al cosiddetto Stato Islamico e sposare un jihadista, ma è stata fermata alla frontiera greca, prima di recarsi in Turchia. Con lei c'era il figlio di 4 anni. Accortosi della scomparsa, il padre, dall'Egitto, ha lanciato un appello sui social media e alcuni giorni dopo ha ricevuto notizie dalle autorità elleniche. Venerdì ha potuto riportare il bambino al Cairo.
Poco chiaro è invece cosa ne sia ora della donna: se e dove sia detenuta e quali siano le accuse. Il Dipartimento federale degli affari esteri e il Ministero pubblico della Confederazione si limitano per ora a dirsi a conoscenza dei fatti.
RG 18.30 del 12.01.16; il servizio di Elisa Raggi
RSI Info 12.01.2016, 19:24
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