Alcuni medici e infermieri potrebbero continuare ad esercitare la loro professione anche se positivi al coronavirus. Una situazione simile, infatti, potrebbe rendersi necessaria in caso di insufficienza di personale negli ospedali. Ma solo a determinate condizioni, come precisa Andreas Widmer, presidente del centro nazionale per la prevenzione delle infezioni Swissnoso.
"Quando la situazione sarà veramente difficile, ed è probabile che accadrà molto presto, i collaboratori che hanno meno di 40 anni e che non presentano sintomi potranno continuare a lavorare fino a quando non arriverà l’esito del test, e se il test sarà positivo e in mancanza di sintomi, il dipendente potrà proseguire la sua attività", afferma.
Inoltre, "coloro che hanno febbre e tosse dovranno stare in quarantena solo 5 e non 10 giorni come il resto della popolazione", precisa l'infettivologo dell'Ospedale universitario di Basilea. "Occorre chiedersi se è peggio non avere accesso alle cure perché manca il personale oppure poter seguire le terapie garantite da medici e infermieri ben protetti da mascherine sicure, così come si è scelto di fare anche in Cina", osserva Widmer.
"A nostro avviso è una soluzione accettabile per i pazienti. Nei prossimi giorni sarà fondamentale essere in tanti in corsia", conclude.