L'UDC non segue Stojanovic

L'Unione democratica di centro rinuncia ad associarsi al referendum contro la legge di applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. "Se una legge tradisce il paese, bisogna combatterla", ha affermato il socialista ticinese Nenad Stojanovic nel vano tentativo di ottenere l'appoggio degli oltre 250 delegati riuniti questo sabato a Le Châble, in Vallese. Con 248 voti contro 5 e 3 astensioni, i presenti hanno preferito seguire la via indicata da Christoph Blocher: una nuova chiamata alle urne servirebbe solo a ritornare alla situazione precedente, che il partito vuole invece cambiare. Con 244 voti senza opposizione e un'astensione hanno inoltre dato mandato alla direzione di studiare varianti per "eliminare il falso principio dell'attuale libera circolazione delle persone".

L'anno 2017 sarà capitale per l'indipendenza della Svizzera. Aprendo i lavori dell'Assemblea il presidente Albert Rösti aveva in precedenza criticato un eventuale accordo quadro con l'Unione Europea. Bisogna "evitare che la Svizzera perda la sua indipendenza e la sua democrazia diretta", ha affermato.

Il tema era stato ripreso da Blocher, per il quale questa indipendenza "non è negoziabile". I Ventotto e la Svizzera "non sono compatibili", aveva concluso l'ex consigliere federale zurighese.

Al termine dell'assemblea, l'UDC ha formalizzato gli orientamenti del partito per le votazioni federali del prossimo 12 febbraio: "no" alla naturalizzazione agevolata per gli stranieri della terza generazione, "sì" alla Riforma III della fiscalità delle imprese e al Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA).

pon/ATS

DALTG12.30:

14.01.2017: Assemblea UDC in Vallese

DALTG20.00:

14.01.2017: L'UDC vuole frenare la libera circolazione

RG 12.30 del 14.01.2017 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi