Svizzera

Legge sul clima alla prova delle urne

Il controprogetto indiretto alla "Iniziativa sui ghiacciai" è il secondo tema sottoposto al popolo per le votazioni federali del 18 giugno

  • 10 maggio 2023, 00:00
  • 14 settembre 2023, 09:01
Emissioni di gas serra: la normativa in votazione il 18 giugno fissa l'obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050

Emissioni di gas serra: la normativa in votazione il 18 giugno fissa l'obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050

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Di: ARi

La Svizzera risulta particolarmente esposta agli effetti del riscaldamento globale. Sull'onda delle preoccupazioni per i mutamenti climatici, la "Iniziativa per i ghiacciai" riuscì, alla fine del 2019, con più di 113'000 sottoscrizioni valide a sostegno. Ma il testo, che punta a proibire dal 2050 il consumo di energie fossili, è stato giudicato troppo radicale sia dal Governo che dalle Camere. È stata quindi varata una legge, a titolo di controprogetto indiretto, che ha indotto gli iniziativisti a ritirare con riserva il loro testo. Contro la normativa è stato però promosso con successo un referendum. La nuova legge che concerne la protezione del clima, l'innovazione e la sicurezza energetica dovrà quindi superare lo scoglio delle urne il prossimo 18 giugno. E se verrà respinta, l'iniziativa verrà sottoposta a votazione popolare.

Il progetto su cui saremo chiamati a esprimerci fissa l'obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Punta però non a vietare l'uso di fonti energetiche fossili, ma a ridurlo il più possibile. L'impatto delle emissioni rimanenti di gas serra andrà quindi compensato mediante l'impiego di apposite tecnologie, come quelle legate alla cattura e al successivo stoccaggio della CO2.

Votazioni del 18 giugno e legge sul clima: il video esplicativo diffuso dalla Cancelleria federale

Finanziamenti fino a 3,2 miliardi di franchi in 10 anni sono quindi destinati, in particolare, a programmi volti a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di elettricità. La legge dispone sostegni finanziari per la sostituzione dei riscaldamenti a olio e a gas con impianti rispettosi del clima (pompe di calore, legna). Contributi sono altresì previsti anche per l'ampliamento delle reti di teleriscaldamento, per migliorare l'isolamento degli immobili e per il passaggio dai riscaldamenti elettrici, che sono assai energivori, a sistemi più efficienti. Sempre in base al progetto l'Amministrazione federale dovrà assumere un ruolo esemplare, raggiungendo la neutralità a livello climatico già nel 2040. E in funzione di questo obiettivo dovranno adoperarsi anche le imprese parastatali (come le FFS e la Posta) e le amministrazioni dei cantoni.

La legge impone quindi alla Confederazione e ai cantoni l'adozione di provvedimenti per la protezione dagli effetti dei mutamenti climatici (inondazioni, frane, siccità, ecc) e promuove l'innovazione, attraverso un sostegno destinato alle imprese che investono in tecnologie finalizzate alla riduzione delle emissioni. Al Governo, infine, è data la facoltà di concludere con gli attori della piazza finanziaria, come banche, assicurazioni, casse pensioni, ecc, convenzioni con l'obiettivo di orientare i flussi finanziari verso investimenti rispettosi del clima.

Gli argomenti del "no"

I promotori del referendum sostengono che la legge sancisca di fatto un divieto dei carburanti e dei combustibili fossili, nel solco di un precipitoso abbandono di queste fonti di energia. Il riassetto degli approvvigionamenti indicato dalla legge viene definito irrealistico, nonché privo di un piano su come produrre una sufficiente quantità di energia elettrica a prezzi accessibili.

L'approvazione della legge determinerebbe quindi un'impennata dei costi dell'elettricità, con gravi conseguenze per le economie domestiche e le industrie. Secondo i contrari, per sostituire con l'elettricità la quota del fabbisogno energetico legata alle energie fossili, si renderebbe poi necessario uno sviluppo degli impianti idroelettrici, di quelli eolici e di quelli fotovoltaici tale da determinare un deturpamento della natura e del paesaggio. Con tutto ciò, d'inverno, non si disporrebbe comunque di quantità sufficienti di energia solare ed eolica.

Le ragioni del "sì"

Governo e Parlamento ritengono che con questa legge la Svizzera potrà ridurre gradatamente i consumi di idrocarburi. In tal modo diverrà meno dipendente dalle importazioni di questi vettori energetici che, si rammenta, danneggiano il clima e non sono poi certo disponibili in misura illimitata.

L'Esecutivo e le Camere sottolineano poi i sostegni finanziari e gli incentivi contemplati dal progetto, come il fatto che la legge non introdurrà né nuovi divieti, né nuove imposte. Le misure verranno infatti finanziate con il bilancio generale della Confederazione.

RG 07.00 del 12.05.23 - La corrispondenza da Berna di Anna Riva

RSI Svizzera 12.05.2023, 07:50

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