Svizzera

In campo contro la legge sul clima

"Assurda e costosa". Così il comitato interpartitico ha definito la nuova normativa in votazione il 18 giugno

  • 4 maggio 2023, 16:32
  • 29 agosto 2023, 18:29
Marco Chiesa, al centro, insieme a Pierre-Andre Page, Hans Egloff, Michael Graber e Casimir Platzer

Marco Chiesa, al centro, insieme a Pierre-Andre Page, Hans Egloff, Michael Graber e Casimir Platzer

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Di: ATS/M. Ang. 

Il comitato interpartitico ha definito la nuova legge sul clima in votazione il 18 giugno come assurda e costosa, sostenendo che non porterà niente sul fronte climatico, ma aggraverà la penuria di elettricità. Oggi (giovedì), alla conferenza stampa a Berna (presenti sei politici dell'UDC, oltre a Casimir Platzer di GastroSuisse) l'oggetto in votazione è stato stata bollato, appunto, come una "legge divoratrice di elettricità".

Il consigliere nazionale Michael Graber (UDC/VS) ha detto che "non basta fare una legge per pensare di risolvere il problema climatico". La Svizzera, infatti, è responsabile di solo l'1 per mille delle emissioni globali di CO2. "A titolo di confronto, la Cina emette in un giorno tanto CO2 quanto la Svizzera in un anno intero", ha sottolineato il vallesano.

Non va poi dimenticato, ha proseguito la consigliera nazionale Diana Gutjahr (UDC/TG), che Berna è già campione del mondo in materia di protezione climatica. Malgrado l'aumento della produzione, le emissioni sono in calo. La Svizzera emette 6,1 tonnellate di CO2 per abitante, un dato inferiore sia ai nostri vicini (Germania: 10,1 t/abitante; Austria: 9,3; Francia: 6,8) che alla media UE (8,2 t/abitante), ha evidenziato la deputata turgoviese.

Questi risultati sono stati ottenuti grazie all'innovazione e alla responsabilità individuale. Anche nel settore immobiliare le emissioni sono calate, del 39% negli ultimi 30 anni, ha ricordato da parte sua il presidente dell'Associazione dei proprietari fondiari ed ex consigliere nazionale Hans Egloff (UDC/ZH).

Malgrado i proprietari abbiano fatto la loro parte, la nuova legge vuole vietare i riscaldamenti a combustibili fossili per sostituirli con sistemi elettrici. Il problema è che non c'è abbastanza corrente elettrica per applicare questa strategia, come del resto ammesso dallo stesso schieramento rosso-verde, che è d'accordo nel sovvenzionare le piccole e medie centrali a nafta e gas, ha sostenuto Egloff.

Anche il riscaldamento delle serre non sarà più possibile, ha aggiunto il consigliere nazionale Pierre-André Page (UDC/VD). La conseguenza? Dovremo importare frutta e verdura dall'Africa.

Il presidente UDC Marco Chiesa ha poi fatto notare che la nuova legge causerà un aumento dei consumi di elettricità proprio in un momento di penuria sul fronte dell'approvvigionamento. La proposta comporta inoltre, de facto, il divieto di benzina, diesel, nafta e gas. Di riflesso i consumi di corrente aumenteranno notevolmente.

Se la legge sarà approvata, bisognerà trovare il modo di rimpiazzare il 60% della produzione di energia. Per farlo bisognerà puntare sull'eolico e sul solare, ma ciò non sarà privo di conseguenze, afferma la consigliera nazionale Monika Rüegger (UDC/OW): bisognerà costruire fino a 5'000 generatori eolici, prevedere 70 milioni di metri quadrati di pannelli solari - una superficie pari a 8'000 campi da calcio - e costruire 30 nuovi laghi artificiali della dimensione di quello del Grimsel. "Non riesco a capire come si possa volere una cosa simile", ha affermato l'obvaldese.

Insomma, prima di pensare a sostituire le energie fossili, bisogna produrre sufficiente energia in Svizzera, poterla immagazzinare in modo intelligente e garantire l'approvvigionamento, ha sostenuto Page. Con questa legge, che causerà una esplosione dei costi, si rischia di andare dritti contro un muro, ha aggiunto Chiesa.

La prevista esplosione dei prezzi avrà importanti conseguenze nel settore alberghiero e della ristorazione, ha detto da parte sua il presidente di GastroSuisse, Casimir Platzer. L'albergatore, che ha voluto precisare di non essere un membro dell'UDC, ha criticato il fatto che il Parlamento abbia voluto scrivere gli obiettivi nella legge senza sapere come raggiungerli. Sarebbe stato necessario disporre di un margine di manovra per continuare a usare le energie fossili qualora gli obiettivi delle zero emissioni nette entro il 2050 non dovessero essere raggiunti. Insomma, considerando che, a suo dire, la legge non solo non aumenta la sicurezza energetica ma è pure nefasta per il paesaggio, senza contare che creerà notevoli problemi sul fronte dell'approvvigionamento, il comitato interpartitico raccomanda ai cittadini di respingere il progetto.

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