Marco Chiesa: "Ancora tutti contro l'UDC"

Si è svolta sabato a Meyrin (GE) l'assemblea dei delegati UDC, in cui il maggior partito del Paese ha analizzato in particolare due temi: da un lato l'impegno in vista dell'avvio della campagna elettorale per elezioni federali di ottobre e, dall'altro il secco "no" a una legislazione sulla protezione del clima considerata nociva. Ma si è pure parlato dell'OCSE e della sua proposta sulla tassa minima.

Alla riunione, che si tiene in un cantone come Ginevra nel quale, come in Ticino, il 2 aprile si andrà alle urne per il rinnovo di Esecutivo e Legislativo, hanno preso parte i consiglieri federali Guy Parmelin e Albert Rösti, oltre a personalità come la consigliera nazionale retica e imprenditrice Magdalena Martullo-Blocher. L'evento si è svolto sotto stretta sorveglianza della polizia a causa di un appello a manifestare contro l'UDC che è stato lanciato nei giorni scorsi dall'estrema sinistra.

Dopo la tradizionale apertura con il suono dei campanacci e l'esecuzione dell'inno nazionale, il presidente Marco Chiesa ha affermato che la campagna in vista della votazione del 18 giugno sulla legge sul clima sarà dura e, una volta ancora, tutti saranno contro l'UDC.

"La crisi energetica è ormai una realtà, oggi e domani. E cosa fanno gli altri partiti? Stanno peggiorando la situazione", ha tuonato il consigliere agli Stati ticinese, criticando la norma in votazione già solo per il titolo, "legge sugli obiettivi in materia di protezione del clima, innovazione e rafforzamento della sicurezza energetica" - il che è a suo avviso "il massimo della faccia tosta".

Il consigliere agli Stati ticinese, come altri relatori, ha pure incoraggiato i simpatizzanti a impegnarsi con ragione e passione nella campagna elettorale in vista delle elezioni di ottobre, criticando nel contempo l'immigrazione giudicata eccessiva: oltre a mettere sotto pressione le infrastrutture gli arrivi in massa non portano nulla all'economia, ha sostenuto.

La legge sulla protezione del clima, contro la quale l'UDC ha lanciato il referendum, è stata respinta all'unanimità con 151 voti. Il testo, che funge da controproposta indiretta all'iniziativa sui ghiacciai, prevede il raggiungimento della neutralità del carbonio entro il 2050.

La proposta dell'OCSE sulla tassa minima è stata invece adottata con 112 voti favorevoli, due "no" e sei astensioni. Prevede un'aliquota del 15% per le imprese con un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Ideata dall'ex consigliere federale Ueli Maurer, l'ha presentata ai delegati la consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher. La Svizzera non ha altra scelta che seguirne l'esempio, ha spiegato la consigliera nazionale grigionese. Il rischio è che, se la Svizzera non partecipasse, le grandi aziende potrebbero lasciare il Paese. Ha aggiunto che tre quarti del gettito fiscale aggiuntivo andranno ai cantoni interessati e un quarto alla Confederazione.