La natura ha acceso la passione di dieci romandi, che per 4 giorni hanno vissuto immersi nella foresta friburghese imparando le tecniche di sopravvivenza, come accendere fuochi, mangiare piante e costruire capanne.
"Accendere un fuoco non è una questione di fortuna - spiega ai microfoni della RSI uno dei partecipanti - In vacanza ormai non ci va più nessuno, meglio qualcosa di veramente costruttivo, e questa è un’esperienza che volevo fare da tempo".
Il gruppo è seguito da Antonino Catalanotto, istruttore di sopravvivenza: "È una cosa che comincia a piacere. Una volta ti chiedevano, ma perché lo fai? Adesso invece l’interesse si è riacceso".
Durante la crisi sanitaria infatti, le ricerche sul termine "survivalismo" sono aumentate del 600%. Una pratica nata negli anni Sessanta negli Stati Uniti che ora sta tornando di moda.
Il Covid quindi ha spinto molte persone a tornare ai "bisogni fondamentali". "È positivo perché la gente cerchi il contatto con la natura ed esca di casa. È negativo perché spesso si calpestano le piante o si disturbano gli uccelli quando fanno le uova", conclude l'istruttore.