Gli orari di apertura dei negozi non saranno armonizzati a livello nazionale, come previsto dalla nuova legge federale in materia, che concretizzava una mozione del popolare-democratico ticinese Filippo Lombardi. Per la seconda volta, infatti, con 26 voti contro 16 e 3 astenuti il Consiglio degli Stati ha rifiutato l'entrata in materia.
La proposta di autorizzare l'apertura dalle 06.00 alle 20.00 in settimana e fino alle 19.00 il sabato (fino alle 18.00 nella versione accolta dal Nazionale) doveva servire a combattere il turismo degli acquisti e a ridurre le disuguaglianze con gli spazi di vendita in stazioni ferroviarie e di servizio.
Due considerazioni, però, hanno fatto prevalere gli oppositori: per la maggioranza, il turismo degli acquisti è dovuto più ai prezzi elevati che alle chiusure anticipate rispetto a oltre confine. Inoltre, la Camera alta ha voluto difendere l'autonomia dei cantoni in questo ambito, impedendo una regolamentazione federale.
pon/ATS
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