L’iniziativa “Per la dignità degli animali da reddito agricoli” - nota soprattutto come iniziativa “Per vacche con le corna” - è il primo oggetto sottoposto agli elettori per l’ultima tornata di votazioni federali dell’anno. Lanciata nel 2014, l’iniziativa è stata depositata due anni più tardi con quasi 120’000 firme valide a sostegno. Il testo punta a incoraggiare i contadini a detenere più animali da reddito con le corna (vacche, tori riproduttori, capre e becchi riproduttori adulti). In caso di accettazione di questa modifica costituzionale, la Confederazione sarebbe chiamata a destinare un contributo a coloro che allevano questi animali.
L'iniziativa, riuscita nel 2016, ha raccolto quasi 120'000 sottoscrizioni
Il mantenimento delle corna implica il rischio di lesioni per gli altri animali e impone, di conseguenza, spazi più ampi nelle stalle e maggiori oneri a carico dei contadini. I promotori del testo puntano il dito contro la pratica della decornazione, ossia la rimozione dei primi abbozzi cornei nei bovini e nei caprini appena nati: essa viene qualificata come una mutilazione e una violazione della dignità degli animali. L’iniziativa non si prefigge di vietarla, ma chiede di introdurre un
sistema di incentivazione per la copertura dei maggiori costi derivanti dalla detenzione di animali con le corna. In tal modo il numero di questi animali potrebbe aumentare.
Gli argomenti degli iniziativisti
I sostenitori dell’iniziativa sottolineano l’invasività della decornazione e la necessità di integrare l’articolo costituzionale sull’agricoltura con una norma tesa a incentivare la detenzione di animali liberi di sviluppare le loro corna. Rilevano, peraltro, che un controprogetto indiretto all’iniziativa era stato accolto, all’inizio dell’anno, dalla commissione competente del Nazionale. Il testo, pur non fissando importi minimi destinati a chi non decorna gli animali, indicava però alcune caratteristiche chiave per un contributo a carico della Confederazione.
I contributi che sarebbero a carico della Confederazione vengono quantificati dagli iniziativisti in circa 15 milioni di franchi all'anno
Tale soluzione, che avrebbe potuto determinare il ritiro dell’iniziativa, è stata tuttavia respinta in sede commissionale agli Stati. Stando agli iniziativisti, gli indennizzi da versare ai contadini ammonterebbero a
circa 15 milioni di franchi all’anno: una cifra che potrebbe rientrare senza problemi nel budget di 3 miliardi annui destinato all’agricoltura.
Il “no” di Governo e Parlamento
Consiglio federale e Parlamento raccomandano il “no” all’iniziativa. Circa la pratica della decornazione, l’Esecutivo ritiene che tale intervento, allo stato attuale delle conoscenze, non incida in misura eccessiva sulla salute degli animali. Il Governo, peraltro, evidenzia il più elevato rischio di incidenti e di lesioni, ai danni degli animali e dei loro stessi detentori, che potrebbe essere determinato da un maggiore diffusione di animali con le corna.
Il Governo mette in evidenza anche la questione legata ai costi per il censimento degli animali
I costi per l’attuazione dell’iniziativa vengono quindi quantificati in un ammontare compreso fra i 10 e i 30 milioni di franchi all’anno. Il finanziamento del contributo, secondo il Consiglio federale, implicherebbe riduzioni dei crediti destinati ad altri comparti agricoli. Vanno inoltre considerati elevati oneri, a carico della Confederazione e dei cantoni, imposti dalla
necessità di censire il numero degli animali da reddito con le corna.
ARi
Speciale votazioni
Telegiornale 10.11.2018, 21:00
Iniziativa per vacche con le corna
Arena 15.11.2018, 13:35