All'orizzonte, e con maggioranze a favore più o meno consistenti, si profilano per ora cinque "sì". È quanto indicano gli esiti del primo sondaggio lanciato dalla SSR in vista delle prossime votazioni federali: un rilevamento, effettuato fra il 19 aprile e il 3 maggio, che ha visto la partecipazione di quasi 23'000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche del Paese.
Maggioranze di misura per le due iniziative
Vediamo quindi, nel dettaglio, i risultati di questa prima inchiesta demoscopica. L'iniziativa per acqua potabile pulita e cibo sano ottiene al momento, fra pareri decisamente o tendenzialmente favorevoli, il 54% dei consensi. Proprio nella Svizzera italiana si registra la quota più elevata (ben il 70%) di posizioni a sostegno di questa proposta di modifica costituzionale.
Il dato nazionale e quello regionale sulla prima iniziativa sottoposta al popolo
Sul piano delle argomentazioni a favore del testo, fa in particolare breccia l'opinione secondo cui l'agricoltura produrrebbe troppo intensamente, inquinando in tal modo le acque e il suolo. A muovere invece maggiormente gli animi contro l'iniziativa, sono soprattutto i timori legati ad una minore produzione da parte delle aziende agricole e, quindi, alla prospettiva di maggiori importazioni di derrate.
A beneficiare di una maggioranza di misura (55%) è anche l'iniziativa che ha nel mirino i pesticidi sintetici. Nella Svizzera tedesca e in Romandia le tendenze riflettono ampiamente il dato nazionale. Ancora nella Svizzera italiana, invece, si constata una maggior percentuale di intenzioni di voto favorevoli al testo.
Il quadro delle tendenze sul secondo progetto di modifica costituzionale
Tornando al dato complessivo, è il 61% degli interpellati ad aver già maturato ferme intenzioni di voto a favore o contro l'iniziativa. Davvero ai minimi termini è inoltre la quota degli indecisi. La campagna in vista del voto non è certo ancora ad uno stadio avanzato. Ma intanto, relativamente a questa iniziativa, appaiono più ridotti del solito i margini per successivi mutamenti di tendenze.
Legge Covid-19: "sì" in netto vantaggio
Passiamo così al quadro delle tendenze per le leggi sottoposte a referendum. A incassare una quota di consensi già decisamente elevata (67%), è la normativa che ha dato una base legale alle misure economiche disposte dal Governo per la gestione della crisi pandemica. A livello regionale si riscontrano punte d'approvazione nella Svizzera italiana (71%) e in Romandia (70%).
Referendum sulla legge Covid-19: gli orientamenti emersi dal sondaggio
Sul dossier il livello di formazione delle opinioni risulta mediamente avanzato, ma il fronte dei contrari può al momento contare solo sul 27% degli interpellati. Sul piano politico i dissensi emergono poi essenzialmente da due schieramenti: quello dei simpatizzanti dell'UDC e quello di coloro che manifestano un'attitudine critica nei confronti del Consiglio federale.
Legge CO2: meno consensi nella Svizzera italiana
Una maggioranza di favori più ridotta, ma comunque consistente (60%), è quella che invece emerge in relazione alla legge sulla riduzione dei gas a effetto serra. Sul piano regionale a fronte di un margine d'approvazione più ampio in Romandia (66%), si rilevano consensi meno diffusi proprio nella Svizzera italiana (54%), dove il fronte dei contrari raggruppa il 43% dei partecipanti al sondaggio.
Le tendenze per ora registrate in vista della votazione sulla legge sul CO2
In relazione alla normativa, come evidenziano gli esiti del sondaggio, sono segnatamente due le motivazioni a favore che convincono di più: la necessità di interventi decisi contro i mutamenti climatici e la prospettiva di creare posti di lavoro durevoli attraverso investimenti ecocompatibili. Fra le argomentazioni di segno opposto primeggiano invece i timori di rincari per il riscaldamento e gli spostamenti in auto, che indebolirebbero il ceto medio soprattutto nelle regioni periferiche.
Lotta al terrorismo: la nuova legge convince
È infine il 67% degli interpellati a esprimere pareri del tutto o tendenzialmente favorevoli alla nuova legge per la lotta al terrorismo. Lo schieramento dei sostenitori della normativa dispone al momento di ben 43 punti percentuali di vantaggio su quello dei contrari. Va tuttavia rilevato che l'oggetto, rispetto agli altri 4 sottoposti al popolo, è quello che fa anche attualmente registrare la soglia meno avanzata di formazione delle opinioni.
Il quadro delle intenzioni di voto sulla normativa volta a rafforzare le misure per la lotta al terrorismo
Nella Svizzera italiana si attestano per ora al 69% le posizioni a favore della legge. Quanto alle argomentazioni sul dossier, a prevalere è l'idea per cui si impongono strumenti supplementari e più efficaci, al fine di prevenire attivamente il terrorismo e aumentare così la sicurezza.
Il sondaggio, commissionato all'istituto di ricerca Gfs.bern, è stato elaborato sulla base delle opinioni raccolte sia attraverso interviste telefoniche, sia tramite pagine appositamente allestite sui portali d'informazione della SSR. Il margine d'errore statistico, per eccesso o per difetto, è di 2,8 punti percentuali.
Alex Ricordi