Il Governo e il comitato dei contrari si sono espressi a Berna oggi, martedì, sulla nuova legge inerente alle misure di polizia contro il terrorismo. La normativa, contro la quale è stato promosso con successo un referendum, sarà fra i cinque oggetti sui quali il popolo dovrà pronunciarsi nelle votazioni popolari del 13 giugno.
La normativa punta a colmare una lacuna nella lotta contro tale minaccia: perché se vi è un'insidia terroristica concreta, ma non è ancora stato compiuto alcun reato, le forze dell'ordine hanno di norma le mani legate. Il progetto aumenterà quindi la sicurezza della popolazione, ha affermato Karin Keller-Sutter in conferenza stampa a Berna, presentando le argomentazioni del Consiglio federale a favore del progetto. La Svizzera, ha sottolineato la ministra, non è il solo Paese ad adottare misure preventive di polizia contro il terrorismo. Diversi Stati europei dispongono di strumenti simili.
Per i referendisti, invece, sono troppo vaghe le definizioni presenti nel testo sui potenziali terroristi e sulle attività terroristiche. Ciò, a detta loro, potrebbe quindi portare a detenzioni arbitrarie. Pure l'allarmismo a sfondo politico sarebbe sufficiente per qualificare una persona come terrorista, ha sostenuto in conferenza stampa Virginie Cavalli, copresidente dei giovani Verdi liberali. La presunzione d'innocenza finirebbe sostituita da una di pericolosità, ha aggiunto. Il comitato che si oppone alla legge è composto da esponenti dei movimenti giovanili del PS, dei Verdi, dei Verdi liberali e del Partito Pirata.
NOT 22.00 del 12.04.'21
RSI Info 13.04.2021, 01:58
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ATS/ARi