È stato lanciato oggi, mercoledì, un referendum contro la nuova legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo, che le Camere hanno approvato lo scorso mese. I rappresentanti giovanili dei Verdi, del PS, dei Verdi liberali e il Partito pirata contestano la normativa, ravvisandovi una restrizione dei diritti fondamentali.
Non offrono sufficienti garanzie giuridiche, afferma il vicepresidente della Gioventù socialista Nicola Siegrist, le misure amministrative previste al di fuori della procedura penale verso "potenziali terroristi". A detta di Tobias Vögeli, copresidente dei giovani Verdi liberali, con la nuova legge si potrebbe finire qualificati come terroristi senza aver né pianificato, né compiuto atti in questo senso. Un sospetto da parte della polizia sarebbe sufficiente per disporre misure come l'assegnazione a residenza o un divieto di viaggiare.
"La formulazione assurdamente vaga" della legge implica che praticamente ogni cittadino finora irreprensibile potrebbe essere assimilato ad una minaccia terroristica, sostiene per parte sua Jorgo Ananiadis, copresidente del Partito pirata. I promotori del referendum, nei prossimi tre mesi, cercheranno di raccogliere le 50'000 firme necessarie per la riuscita.
ATS/ARi