È imperativo non ricorrere più ai pesticidi di sintesi, per tutelare la salute della popolazione e affrancarsi dalla dipendenza dall'agrochimica. Con queste considerazioni ha avviato martedì la sua campagna il comitato promotore dell'iniziativa "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici. La proposta di modifica costituzionale passerà al vaglio degli elettori il prossimo 13 giugno.
L'iniziativa punta segnatamente a vietare l'uso di questi preparati nella produzione agricola e nella cura del suolo e del paesaggio. Il testo punta anche a proibire anche l'importazione di alimenti contenenti queste sostanze o prodotti grazie ad esse.
Gli iniziativisti, durante una conferenza stampa a Berna, hanno sostenuto, sulla scorta di centinaia di studi, la nocività dei pesticidi di sintesi per la salute anche nelle più ridotte concentrazioni. "Un'alimentazione senza veleni non è una domanda estrema. È un diritto fondamentale", ha dichiarato la biologa Antoinette Gilson. Queste sostanze rappresentano una delle cause principali del declino della biodiversità, ha per parte sua affermato Edward Mitchell, docente di biologia all'Università di Neuchâtel.
Il popolo, ricordiamo, sempre nel quadro delle prossime votazioni federali, dovrà esprimersi anche sull'iniziativa denominata "Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibiotici". Il testo vincola i pagamenti diretti per le aziende agricole al rispetto di varie esigenze di carattere ecologico.
ARi
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