L’iniziativa “Vivere meglio la pensione”, depositata e riuscita nel 2021 con quasi 102’000 firme valide a sostegno, è il primo oggetto su cui saremo chiamati a pronunciarci per le votazioni federali del 3 marzo. Il testo, promosso dai sindacati, punta a introdurre per l’AVS una 13esima mensilità analoga a quella, salariale, che da molti lavoratori viene percepita a fine anno.
L’introduzione di questa 13esima porterebbe da 14’700 a 15’925 franchi la rendita annuale di vecchiaia minima. Quella massima salirebbe invece da 29’400 a 31’850 franchi. Quanto alle coppie, che complessivamente percepiscono non più del 150% della rendita massima individuale, esse incasserebbero al massimo 47’775 franchi a fronte degli attuali 44’100. In linea generale si avrebbe così un incremento delle rendite annuali nella misura dell’8,3%. L’iniziativa inoltre, a beneficio dei pensionati che non riescono a coprire il fabbisogno vitale, prevede che il supplemento non implichi variazioni per quelle prestazioni complementari a cui hanno diritto. Inalterate rimarrebbero anche le rendite per i superstiti e quelle legate all’AI.
Iniziativa per una 13esima mensilità AVS: il video esplicativo diffuso dalla Cancelleria federale
Ma quale sarebbe l’impatto finanziario di questa 13esima? I costi aggiuntivi a carico dell’AVS, le cui uscite ogni anno sono oggi nell’ordine di 50 miliardi di franchi, vengono quantificati in circa 4,1 miliardi. Da rilevare che il testo non indica strumenti per il finanziamento della misura. Ad ogni modo, in caso di accettazione, si tratterebbe di modificare l’incidenza di una o più delle attuali fonti di finanziamento dell’AVS: i contributi salariali, quelli stanziati dalla Confederazione e l’IVA.
Gli argomenti dei favorevoli
I sostenitori della 13esima mensilità ritengono che sia necessaria per colmare una lacuna pensionistica legata alla perdita del potere d’acquisto. Fra aumenti degli affitti, dei premi di assicurazione malattia e altri rincari ancora, sempre più pensionati sono infatti alle prese con difficoltà economiche. Questa soluzione assicurerebbe quindi una pensione dignitosa e migliorerebbe, in particolare, la condizione di numerose donne che percepiscono rendite di vecchiaia modeste.
Gli iniziativisti, per quanto riguarda le necessità di finanziamento, rilevano che l’AVS dispone di riserve che si attestano a quasi 50 miliardi di franchi. La sostenibilità dei costi legati a questa 13esima sarebbe quindi garantita da queste eccedenze.
Il “no” di Governo e Parlamento
Per il Consiglio federale e le Camere, le quali hanno respinto l’iniziativa con nette maggioranze a sfavore, non esistono margini finanziari per poter introdurre una 13esima mensilità AVS. L’impatto della misura sarebbe quindi per l’AVS destabilizzante e avrebbe ripercussioni negative su più livelli: dalle finanze federali, che debbono coprire quasi un quinto delle uscite annuali dell’AVS, fino ai costi del lavoro e ai prezzi al consumo, che aumenterebbero a seguito degli interventi da operare sulle deduzioni salariali e sull’IVA.
A beneficiare della misura, inoltre, sarebbero anche molti pensionati che non ne avrebbero necessità. I contrari all’iniziativa sottolineano quindi la necessità, dopo le 2 riforme introdotte negli ultimi 5 anni, di stabilizzare le finanze del primo pilastro e garantirne le rendite.
Sondaggio, iniziativa 13esima AVS in vantaggio
Telegiornale 26.01.2024, 12:30