Niente da fare per i viticoltori e vinificatori svizzeri - in particolare romandi - che avevano rifiutato i controlli approfonditi per ogni persona o azienda che commercia vini. Il Tribunale amministrativo federale ha infatti respinto le loro argomentazioni in una sentenza pubblicata oggi, venerdì.
È dal 2018 che il settore è sottoposto alle verifiche della Fondazione Controllo svizzero del commercio dei vini, una nuova prassi dopo che erano emerse irregolarità nei controlli semplificati in alcuni cantoni. È onerosa, perché “bisogna tenere una contabilità completa di tutto il percorso dall’uva alla bottiglia”, spiega Andrea Ferrari, presidente dell’Associazione viticoltori vinificatori ticinesi. Ma la legge consente queste misure pensate per garantire denominazioni e designazioni dei prodotti, stabilisce il TAF nel respingere il ricorso.
In Ticino ad ogni modo non cambia nulla perché - spiega Ferrari - “siamo stati subito messi sotto il controllo federale”. Anche in Ticino, però, i produttori preferirebbero una burocrazia più snella.
RG 12.30 del 26.01.24 - Il servizio di Alan Crameri
RSI Info 26.01.2024, 12:55