L’Alleanza per la sovranità alimentare, che riunisce 250 organizzazioni e persone interessate al settore agricolo, ha deciso di opporsi all’iniziativa per la sicurezza alimentare in votazione il 24 settembre: i due punti problematici inseriti nel testo sono l'esigenza di "rispondere alle esigenze di mercato” e la necessità di “relazioni commerciali transfrontaliere”.
Il presidente dell’associazione Pierre-André Tombez, ha dichiarato a tal proposito che "più mercati e maggior sostenibilità sono incompatibili". Il sindacato Uniterre, ha deciso invece di lasciare libertà di voto, sebbene ritenga che vi siano minacce per la produzione locale, come dichiarato oggi, giovedì, dal segretario Rudi Berli.
Il Consiglio federale e l'Unione svizzera dei contadini, dal canto loro, rispondono che i mercati sono già aperti e il sistema funziona. L'obiettivo non sarebbe quello di esporre l'agricoltura elvetica a una concorrenza più intensa e al libero scambio, ma di promuovere il commercio equo.
ATS/Bleff