L’Europa deve rispondere all’unisono alle tensioni geopolitiche che minacciano la sua sicurezza. Giovedì il Consiglio nazionale ha adottato una dichiarazione che invita il Consiglio federale a intensificare la cooperazione con l’Europa in materia di politica di sicurezza.
In seguito alle dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sul disimpegno degli Stati Uniti dall’Ucraina, “l’Europa ha avuto un brusco risveglio”, ha sostenuto Fabien Fivaz (Vert-s-/NE) a nome della commissione. La situazione geopolitica non è mai stata così imprevedibile.
Il cosiddetto leader del mondo libero sta stendendo il tappeto rosso all’aggressore”, ha criticato Nicole Barandun (Centre/ZH). Balthasar Glättli (Vert-e-s/ZH) ha definito l’atto un “tradimento”, mentre Patrick Hässig (PVL/ZH) ha continuato: “L’ordine costituito non può più fare affidamento sulle vecchie rassicurazioni.
Per salvaguardare l’ordine mondiale e proteggere la democrazia e i diritti umani, “l’UE e la Svizzera devono impegnarsi più attivamente”, ha aggiunto Fabian Molina (PS/ZH) a nome della commissione. La Svizzera e l’Unione Europea devono agire all’unisono per bloccare la “politica antidemocratica e neofascista” degli Stati Uniti”, ha proseguito Mattea Meyer (PS/ZH).
Il Consiglio nazionale ha adottato una dichiarazione a favore di un’Europa stabile, sovrana e basata su regole. Ciò è necessario per garantire pace, sicurezza, democrazia e diritti umani nel continente. Gli Stati europei devono assumersi la responsabilità autonoma della propria sicurezza.
La Confederazione elvetica può contribuire alla cooperazione europea in materia di sicurezza nel quadro dei suoi obblighi di neutralità. Il Consiglio nazionale invita pertanto il governo a rafforzare il ruolo della Svizzera come parte integrante dell’architettura di sicurezza europea.
“La Svizzera non deve essere un buco politico nella ciambella”, ha dichiarato Hässig. A questo proposito, è necessario intensificare la cooperazione con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali. In particolare, in settori quali la sicurezza informatica, la protezione dalle catastrofi e la promozione della pace.
Walter Gartmann (SVP/SG) si oppose con veemenza a questo orientamento. “La neutralità della Svizzera è il nostro contributo alla pace. Dobbiamo essere realistici. Nei grandi conflitti la Svizzera non può ribaltare la situazione. Ma possiamo contribuire a una soluzione pacifica attraverso i nostri buoni uffici”. A tal fine, “la neutralità deve essere difesa in modo convincente. Ma oggi le parti in conflitto si allontanano dalla Svizzera”.

L'Europa vuole riarmarsi
Telegiornale 04.03.2025, 20:00