La Svizzera sta di nuovo conoscendo un periodo di sovramortalità tra le persone di 65 e più anni con una chiara tendenza all’aumento.
Fin verso il 7 novembre il numero dei decessi registrato a livello nazionale è stato nei limiti attesi dagli esperti. Poi le cose sono cambiate. Nel giro di 2 settimane (gli ultimi dati sono aggiornati al 21 novembre) in Svizzera sono morte 2'683 persone, circa 400 in più del numero atteso e circa 225 oltre il valore massimo che ci si poteva aspettare per il periodo sulla base delle statistiche pluriennali.
La situazione pare essersi determinata contestualmente alla quinta ondata pandemica in atto dal 10 ottobre, con un ritardo di quattro settimane rispetto alla crescita dei contagi. Ma è diversa da quella vissuta nel corso della prima e, soprattutto, della seconda ondata quando i vaccini non erano ancora disponibili. In questo periodo dello scorso anno, ricordiamo, l’Ufficio federale di statistica registrava quasi 2'000 morti alla settimana, all’incirca 800 in più di oggi.
Inoltre, i dati pubblicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica sulla base degli annunci di ospedali e medici, portano a pensare che la sovramortalità attuale sia solo in parte legata al Covid-19. I decessi ufficialmente attribuiti alla malattia provocata dal coronavirus nelle due settimane in rassegna (44 e 45) tra tutte le persone oltre i 65 anni sono infatti poco più di 100.
Cure intense in Svizzera, mancano letti e personale
Telegiornale 02.12.2021, 13:30