Svizzera

Una scossa alle energie alternative

Il Nazionale vuole stimolare l’installazione di impianti fotovoltaici e termopompe aria-acqua

  • 2 giugno 2022, 18:40
  • 20 novembre, 15:47
pannelli solari ripari fonici Ponte Diga Melide Bissone

Dovrebbero aumentare i pannelli solari situati sopra i ripari fonici come quelli piazzati sul Ponte Diga tra Melide e Bissone

  • ©Ti-Press/Massimo Piccoli
Di: Diem/ATS 

Lo sfruttamento delle energie alternative giovedì è stato più volte al centro dei lavori del Consiglio nazionale che ha chiaramente espresso la volontà di facilitare la transizione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili.

In particolare, la Camera dei cantoni ha approvato due mozioni per fare in modo che gli spazi utilizzabili lungo le ferrovie e le strade nazionali possano essere usati con più facilità per installarvi i pannelli solari. Le FFS e l’USTRA dovrebbero sfruttare i ripari fonici, facciate, tetti e coperture di infrastrutture esistenti per installare impianti fotovoltaici. Inoltre l'USTRA dovrebbe poter mettere gratuitamente a disposizione di terzi le superfici di cui dispone, comprese le coperture autostradali, le rotatorie che si trovano agli svincoli e le scarpate.

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Entrambe le mozioni dovranno essere esaminate dal Consiglio degli Stati, così come le proposte riguardanti, da un lato, la modifica delle norme sull’inquinamento fonico per facilitare l'installazione di termopompe aria-acqua che, con il progresso tecnologico sono diventate molto meno rumorose e, dall’altro, la commercializzazione dell’energia autoprodotta dai privati. Attualmente, quando i pannelli fotovoltaici producono più del fabbisogno domestico, il surplus immesso in rete viene pagato al prezzo medio della corrente nel luogo. Un’operazione che è poco redditizia dato che il proprietario deve assumersi i costi del trasporto di corrente. L’idea, sostenuta dal Nazionale, è che un se impianto copre le esigenze di più proprietari di un determinato territorio (il comune o il cantone) si applicherebbero spese di trasporto di favore (al massimo la metà del prezzo totale dell'energia elettrica). Sarebbe così favorita la nascita di comunità di produttori e consumatori locali, interessati a sfruttare l’energia verde prodotta in loco approfittando di prezzi convenienti.

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