Undici anni a Flavio Bomio

Flavio Bomio dovrà scontare 11 anni in carcere. È la pena nei confronti dell’ex dirigente ed allenatore della Società nuoto di Bellinzona (SNB). La Corte delle Assise Criminali ha riconosciuto il 71enne colpevole di ripetuta coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e ripetuti atti sessuali con fanciulli. “Sono fatti di una gravità inaudita” ha spiegato il giudice Marco Villa. L’accusa aveva chiesto 14 anni, per la difesa la pena non doveva superare i 6 anni. Alla lettura di tutta la sentenza Bomio è rimasto impassibile.

Il giudice ha sottolineato che c’era pressione psicologica. La stima e l’autorevolezza delle quali Bomio godeva, la fiducia dei genitori e lo spirito di squadra, il carattere duro e il ruolo di padre padrone che l’imputato aveva hanno creato un ambiente di pressione e dei rapporti di dipendenza. “Gli atleti erano dei sudditi” ha sottolineato Villa. Stando alla Corte l’accusato ha sistematicamente usato questa situazione. I giovani“non potevano opporsi” ha argomentato il giudice rimproverandolo per il mancato pentimento.

Il 71enne inoltre non “era malato”, ha detto Villa, ma era capace di capire la gravità dei suoi atti. Stando ai giudici il rischio di recidiva c’è. In carcere Bomio dovrà seguire un trattamento ambulatoriale. La Corte ha riconosciuto alcune attenuanti generiche al 71enne: l’incensuratezza, l’età, lo stato di salute, la sua immaturità emotivo-affettiva, la mediatizzazione del caso e la collaborazione dell’accusato. Agli 11 anni vanno tolti i mesi già scontati in carcere.

Il giudice ha rivolto un monito a società ed istituzioni: “Questa vicenda serva a tutti per evitare che casi di questo tipo si ripetano”.
Le vittime verranno indennizzate per le spese legali, il torto morale e i danni subiti.

Davide Paggi