Il 2017 si è rivelato un anno difficile per la viticoltura. Le gelate notturne di aprile e le grandinate che hanno colpito alcune regioni in agosto hanno provocato una netta riduzione della produzione di vino in Svizzera: 79 milioni di litri, 28,5 in meno rispetto alla vendemmia 2016.
Lo ha reso noto lunedì l'Ufficio federale dell'agricoltura, che spiega come a causa delle condizioni climatiche estreme è stata registrata la resa più bassa dal 1978: rispetto al 2016, in Romandia i volumi sono diminuiti del 28% (-24,7 milioni di litri); nella Svizzera tedesca dell'19% (-2,4) e nella Svizzera italiana del 23% (-1,4 milioni).
Una situazione complicata anche dall'estate piovosa del 2016, che ha pregiudicato la fioritura delle piante di vite e quindi la formazione dei grappoli nel 2017. Per contro, la qualità delle uve è risultata molto soddisfacente: la torrida estate scorsa non ha infatti solo causato un massiccio stress idrico (tradottosi in acini più piccoli) ma ha anche favorito un elevato tenore naturale in zucchero.
ATS/BRav