Si consolida la tendenza ad un "no" per la legge federale di riforma previdenza 2020. Secondo una nuova proiezione dell'istituto gfs.bern, il testo verrebbe respinto dal 53% dei votanti. Si registra invece una situazione di sostanziale parità, 50-50%, per quanto concerne il decreto sul finanziamento aggiuntivo dell'AVS attraverso un aumento dell'IVA.
Entrambi gli oggetti devono essere accettati, affinchè la riforma previdenziale venga adottata. Per il decreto sull'IVA, ricordiamo, è necessaria oltre alla maggioranza del popolo anche quella dei cantoni.
Un "no" alla legge di riforma, con margini più o meno netti, è intanto stato pronunciato dagli elettori di 13 cantoni (Grigioni, Lucerna, Uri, Svitto, Nidvaldo, Obvaldo, Glarona, Zugo, Sciaffusa, Argovia, Turgovia, San Gallo e Appenzello Esterno). Unici cantoni finora favorevoli, Vallese, Friburgo e Giura.
Contrari al decreto sull'IVA sono finora 12 cantoni (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Glarona, Zugo, Sciaffusa, Argovia, Appenzello Esterno, San Gallo, Grigioni, Turgovia). Sostengono invece il decreto Friburgo, Vallese e Giura. Da rilevare la singolarità rappresentata dal canton Lucerna, che pur avendo votato contro la riforma ha invece adottato di misura il decreto sull'aumento dell'IVA.
Il Ticino va invece in controtendenza rispetto al dato nazionale. Mancano ancora i dati dei maggiori centri, ma a profilarsi è comunque un "sì" a entrambi gli oggetti.
Nei Grigioni, invece, la legge di riforma ha ottenuto solo poco più del 45% dei consensi. I "sì" all'aumento dell'IVA hanno raggiunto invece il 47%.
Strada completamente in discesa, invece, per il decreto federale sulla sicurezza alimentare (per la cui accettazione è anche qui necessaria la doppia maggioranza): il testo è stato finora accolto da 17 cantoni.
ARi