Ticino e Grigioni

A piede libero in attesa del processo

Il giovane finito in manette per l’omicidio di Chiasso aspettava il giudizio per due precedenti aggressioni - Come funzionano le misure sostitutive?

  • 2 marzo, 18:25
  • 2 marzo, 22:11
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SEIDISERA del 02.03.2024: Il servizio di John Robbiani sulle misure sostitutive

RSI Info 02.03.2024, 17:48

  • Tipress
Di: SEIDISERA/Robbiani/RSI Info 

Arrestato nel luglio del 2023 per una rissa in un discoteca di Lugano, era infatti stato scarcerato un mese dopo. L’inchiesta era stata chiusa e per lui si avvicinava il processo.

Era a piede libero, ma sottoposto ad alcune limitazioni: le misure sostitutive. Dopo una perizia gli era probabilmente stato imposto un accompagnamento psichiatrico, il rispetto di una sorta di coprifuoco e l’obbligo di presentarsi regolarmente in polizia. Misure che non hanno però funto da deterrente.

“Capisco che la gente si dica: ‘Ma com’è possibile che non era in carcere?’”. Sono le parole di Niccolò Giovanettina, un avvocato penalista che ci aiuta a capire la situazione. “Prima di un processo e prima di una condanna, l’imputato deve restare in libertà: questo è un principio sancito dal Codice di procedura penale” spiega. A meno che vi siano determinati rischi: un pericolo di collusione, un pericolo di fuga, un pericolo di recidiva. “Se io posso venire meno a questi rischi attraverso delle misure sostitutive, le devo privilegiare rispetto alla carcerazione preventiva”.

Ma cosa prevedono dunque le misure sostitutive? “Il versamento di una cauzione, il blocco dei documenti di identità, l’obbligo di iniziare un percorso terapeutico, l’obbligo di dimorare o restare in un determinato edificio, non avvicinarsi a una determinata persona” dice ancora l’avvocato.

In Ticino, è notizia di questi giorni, le carceri sono piene. C’è quindi il rischio che ci siano persone che dovrebbero stare in carcere preventivo e che invece beneficiano di misure sostitutive, semplicemente perché per loro in carcere non c’è più posto? “Il rischio c’è” dice Giovanettina. E aggiunge: “Nella mia esperienza di questi ultimi mesi ho avuto dei clienti che sono stati arrestati. Il carcere si è organizzato ed è riuscito a ovviare abbastanza bene al problema. La tematica comunque resta”.

Giusto comunque sottolineare che, se non sussiste più il pericolo di collusione, ma persiste il pericolo di fuga o di recidiva, la Procura può richiedere la carcerazione di sicurezza, che viene eseguita alla Stampa e che quindi non impatta sulla occupazione della Farera.

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Fuori dal carcere con misure sostitutive

Il Quotidiano 02.03.2024, 19:00

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