È di due o tre volte superiore ai 100'000 franchi annunciati inizialmente dalla procura il montante delle ruberie attuate da un ex contabile che lavorava presso le Aziende industriali della città di Lugano (AIL).
Lo riferisce giovedì La Regione Ticino, alla luce dei controlli contabili portati a compimento sull'operato del 40enne svizzero. Il dipendente scorretto si è impossessato del denaro deviando su conti di amici le eccedenze derivanti tra gli acconti versati anticipatamente dall’utenza e il saldo di quanto avevano consumato in realtà. In un secondo tempo si faceva “stornare” il denaro che era invece dovuto ai clienti.
Il Ministero pubblico sta ora valutando il grado di coinvolgimento dei “complici” del contabile e uno di loro sarebbe già in una situazione scomoda dal profilo legale. Dal canto loro le AIL smentiscono l’eventuale coinvolgimento di altri collaboratori (o ex collaboratori) in questa truffa.
Accertamenti sarebbero in corso anche su una società di Cadenazzo attiva nel settore degli esercizi pubblici di cui il dipendente delle AIL è stato amministratore unico dal 2012 al fallimento nei primi mesi del 2014.
EnCa/Diem