I cambiamenti climatici e le conseguenti ondate di caldo stanno spingendo il settore dell'edilizia a studiare nuove soluzioni per i sistemi di raffreddamento degli edifici. Questi sistemi hanno però un impatto sul consumo di energia e sulle emissioni di gas a effetto serra. Bisogna dunque pensare più globalmente e più a lungo termine.
In passato, architetti e ingegneri hanno preso in considerazione l'inverno e l'estate separatamente, focalizzandosi più sul riscaldamento degli edifici, piuttosto che al loro raffreddamento. Oggi però i bisogni sono cambiati. "Mantenere il comfort durante il periodo estivo necessiterà di interventi strutturali", afferma Luca Pampuri, consulente di Ticino Energia.
Tende automatiche, vetri, isolamento, ventilazione. Le tecniche sono già sul tavolo, ma è la loro combinazione che deve essere migliorata. Per ogni edificio sistemi e costi sono molto diversi. "Per una casa mono famigliare, mediamente, i costi di risanamento energetico dell'involucro e degli impianti possono variare fra i 300'000 e i 500'000 franchi", sottolinea l''ingegnere Marta Poretti, dello studio d'ingegneria IFEC.
A livello europeo e svizzero solo una minima parte degli edifici è dotato di aria condizionata. Ma in futuro questa percentuale è destinata ad aumentare. Per alimentarli e impattare meno sul clima, l'ipotesi è sfruttare l'energia rinnovabile, come quella fotovoltaica, che abbonda in estate.
La soluzione unica e perfetta ancora non c'è. Tuttavia, un consiglio che non passa mai di moda è sempre quello: abbassare le tende durante il giorno e ventilare durante la notte.