È diventata definitiva la pena di quattro anni e mezzo di carcere inflitta all’ex-gestore patrimoniale italiano che, ai casinò di Lugano e Campione, aveva dilapidato il denaro dei suoi clienti, creando un buco di oltre nove milioni di euro (le malversazioni superavano i 15).
Né l’accusa né la difesa hanno infatti presentato l’annuncio di appello contro il verdetto emesso il 18 ottobre scorso dalla Corte delle Assise Criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani.
L’intenzione di impugnare la sentenza è stata espressa solo dal legale di uno degli accusatori privati, per le pretese di carattere risarcitorio. L'eventuale decisione di secondo grado verterà quindi unicamente su questo aspetto.
Francesco Lepori