Con la seduta di oggi, lunedì, nel Gran Consiglio ticinese si è aperto il dibattito sui conti consuntivi, che in questa prima giornata ha evidenziato toni sensibilmente meno accesi rispetto a quello che si è visto quando sotto esame era il Preventivo dello Stato. Evidentemente, alla base di tale circostanza c’è il fatto che si tratta di denaro già speso. Ciononostante, nella sala del Legislativo cantonale, non sono di sicuro mancate le stoccate legate ad argomenti pure assai diversi tra loro a seconda del gruppo politico che le ha formulate all’indirizzo del Consiglio di Stato.
Gruppi politici che si sono espressi con critiche più o meno aspre anche in prospettiva del Preventivo 2025 che rischiano di essere ancor più dolente di quello precedente. Infatti, va ricordato che questi consuntivi si chiudono con un passivo d’oltre 120 milioni di franchi, ossia una quarantina in più di quanto si era preventivato a causa di tre aspetti quali i mancati utili della Banca Nazionale, la nuova imposta di circolazione – che da sola ha generato 16 milioni di passivo extra – e l’aumento dei premi dell’assicurazione malattia.
Va detto che diversi partiti hanno colto l’opportunità della discussione sul Consuntivo dell’anno scorso per dare un segnale politico forte approfittando del fatto che in sostanza un consuntivo bocciato non ha altri effetti pratici se non l’evidenziare al Governo che non ha svolto al meglio il proprio lavoro. In sostanza, i partiti hanno voluto esporre la propria visione su come il cantone dovrebbe spendere i soldi e, soprattutto, come non andrebbero spesi.
Le critiche della sinistra ponevano l’accento soprattutto sul fatto che si trattava di aspetti che erano già noti e quindi che potevano essere considerati e calcolati in sede di definizione del preventivo e non sommarli successivamente e inserirli a consuntivo. È per questo motivo che PS e Verdi hanno presentato un rapporto di minoranza, dopo aver accusato Governo e Parlamento di “mancata trasparenza”.
Gran Consiglio ticinese, si discute il consuntivo 2023
SEIDISERA 17.06.2024, 18:10
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I conti consuntivi 2023 hanno dunque evidenziato quanto già visto con il Preventivo 2024, ossia che in Ticino le finanze sono fragili e la politica ha colto l’opportunità per ricordare, durante il dibattito di lunedì, al governo le sue responsabilità. Il solo PLR ha difeso l’operato del Consiglio di Stato, con la capogruppo Alessandra Gianella che ha accusato Lega e PS di voler prendere in ostaggio il Consuntivo 2023 solo per fini politici. Infatti, se i 14 deputati della Lega decideranno di non appoggiarli (come è stato rimarcato a chiare lettere in aula), i conti 2023 finirebbero per essere bocciati.
E del resto le voci contrarie non sono mancate e indipendentemente dal partito d’appartenenza di chi si è espresso, come Maurizio Agustoni (Centro) che ha parlato di cifre inverosimili, Sergio Morisoli (UDC) che ha ricordato come in passato le “abbozzate manovre” di correzione dei conti abbiano portato “a saltuari pareggi” ma senza incidere sulle spese, Samantha Bourgoin dei Verdi del Ticino che ha evocato dal canto suo investimenti sbagliati, o Amalia Mirante di Avanti con Ticino&Lavoro, che ha sottolineato come la situazione mostri chiaramente che le finanze pubbliche cantonali vanno male.
Il presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia, Christian Vitta, ha dal canto suo difeso l’operato del Governo, ricordando nel contempo come già più volte in passato, ogni volta che si sono fatti progressi nell’ottica di una riduzione del disavanzo, sono subentrati fattori che hanno portato poi a costi aggiuntivi che hanno azzerato ogni sforzo. Una situazione, quella evocata da Vitta, che è stata confermata anche dallo stesso Ivo Durisch, relatore del rapporto di minoranza contrario al Consuntivo.
Alla luce degli interventi odierni, solo PLR e Centro (anche se con molti distinguo) sono orientati a votare l’appoggio ai consuntivi, mentre da destra come da sinistra dovrebbero arrivare dei decisi “no”, tra i quali spiccano gli altri due partiti nell’Esecutivo cantonale: Lega e PS.
E dopo oltre due ore e mezza di discussione approfondita, il presidente del Gran Consiglio Michele Guerra ha dato inizio all’esame della situazione dipartimento per dipartimento.
Dibattito sulla spesa
Il Quotidiano 17.06.2024, 19:00