I casi di covid in Ticino diminuiscono ancora: i dati settimanali pubblicati proprio mercoledì fanno infatti stato di 627 nuovi contagi (-12% rispetto alla settimana precedente), 29 pazienti ricoverati (1 in cure intense) con un calo del 24% e 2 decessi.
"C’è indubbiamente una discesa costante e regolare. – commenta alla RSI il medico cantonale Giorgio Merlani – Lo vediamo nei vari punti di osservazione, che abbiamo: sia a livello di test effettuati che delle acque reflue costatiamo questo andamento. Inoltre anche la percentuale dei test effettuati continua a scendere. Tutto parla per una reale contrazione della quantità di virus circolante”.
Rimane difficile valutare se ci si testa di meno oppure no. “Gli incentivi a testarsi sono un po’ cambiati. – Replica Merlani - Non c’è più la necessità di isolamento e di quarantena. Abbiamo però tutta una serie di parametri indiretti. Per esempio la percentuale di test effettuati che risultano positivi e anche questa è in calo: abbiamo toccato un massimo di un test su due positivi durante il picco di luglio, adesso siamo di nuovo sotto il 20%. C’è quindi la conferma che la gente si testa ancora perché molti test tornano negativi”.
Dopo il calo dei casi registrato nelle ultime settimane ci si interroga sull'evoluzione in autunno e in inverno. Di solito nei mesi freddi il virus è più contagioso ma l'evoluzione di fatto, secondo Merlani, dipenderebbe soprattutto da due fattori: “Il primo è quale variante circolerà e la copertura che il vaccino darà soprattutto per le persone più vulnerabili. – spiga Merlani -. Ci darà l’impatto sugli ospedali. Detto questo, penso che probabilmente avremo un nuovo picco con una serie di malati e molte assenze sul posto di lavoro. Se non ci sfugge la copertura da vaccino e quindi non ci saranno così tanti decorsi severi, non dovrebbe però essere così grave come in passato”.
Vaccino, Zanini: "Stiamo preparando una campagna autunnale"
Da parte sua il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini ha spiegato che “stiamo preparando una campagna autunnale e ci siamo dati come data per essere operativi il 4 di ottobre. Saremo pronti ad attivare sei centri a livello cantonale, che si affiancheranno a circa 80 farmacie ed altrettanti studi medici. Avremo anche un’offerta itinerante, con un programma che è già stato prestabilito. Per sapere quando è il giorno esatto in cui si partirà aspettiamo indicazioni della Confederazione. È verosimile, che sarà verso metà ottobre”.
Rispetto al 2020 la situazione dovrebbe essere molto diversa, secondo Zanini. “Questa volta prima di partire dovremmo avere quantitativi sufficienti per soddisfare tutti i bisogni. Aspettiamo la prima fornitura del vaccino bivalente di Moderna per metà mese. Una seconda fornitura è attesa per fine settembre. Per Pfizer il vaccino è in corso l’omologazione e a breve potrebbe arrivare e le prime forniture sono annunciate per fine ottobre. Non faremo più delle liste di priorità. La vaccinazione sarà a carico della Confederazione, ci saranno delle raccomandazioni che sono state promesse molto a breve. Ci aspettiamo che siano simili a quelle che conosciamo da anni per l’influenza”.