Tocca anche il Ticino l’inchiesta che lunedì mattina, in Calabria, ha colpito la cosca di Mesoraca. Trentuno gli ordini di arresto, emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Un traffico di droga dalla Calabria al Ticino
Il Quotidiano 07.10.2022, 21:00
In cima all’elenco spicca quello che è ormai, da una ventina d’anni, il capo indiscusso della ‘ndrina crotonese. Il suo nome era già comparso in varie inchieste legate alla Svizzera, dalla “Quatur” (partita agli inizi degli Anni Duemila) fino alle più recenti, come l’operazione “Stige”. E il boss non è l’unico. Tra gli indagati figura pure, ad esempio, il 59enne che nel 2019 la polizia federale espulse, assieme al figlio, proprio per la sua ipotizzata appartenenza alla cosca.
Stesse persone, stesse dinamiche. Dalle pagine dell’Ordinanza di custodia cautelare emerge infatti nuovamente un traffico di droga da Mesoraca al Ticino. Droga che, tra l’ottobre del 2016 e il gennaio del 2017, sarebbe stata trasportata a più riprese; nascosta in derrate alimentari, a bordo dei pullman che fanno la spola tra la Calabria e la Svizzera. Lo stupefacente – sempre secondo gli inquirenti – finiva nelle mani di un 41enne di Crotone residente nel Luganese, che provvedeva alla vendita sul nostro territorio.
Non solo: tra i presunti organizzatori delle spedizioni c’è anche un 65enne di Mesoraca che nel marzo del 2012 era già stato condannato, alle Assise Criminali di Lugano, per una vicenda del tutto analoga. Un giro di oltre un chilo di cocaina, portata in Ticino con identiche modalità. Tre anni e quattro mesi di carcere la pena inflittagli allora, poi confermata in Appello.
Il Ministero pubblico della Confederazione ha fatto sapere di essere in stretto contatto con le autorità italiane. Al momento non ha aperto però un’inchiesta, né avviato alcuna procedura di assistenza giudiziaria.
Quotidiano 19.00 del 07.10.2022