Civico, Italiano e Cardiocentro: l'Ente ospedaliero cantonale (EOC) ha scoperto le carte e ha presentato, venerdì, il piano di investimenti per il rinnovamento e l'ammodernamento delle strutture luganesi. Si tratta di 200 milioni di franchi in dieci anni. "È indispensabile rinnovare gli spazi rendendoli più confacenti ai tempi e agli standard attuali, alle esigenze di oggi e di domani, alle aspettative dei nostri pazienti e dei nostri collaboratori" ha detto, in un incontro con la stampa, il direttore generale EOC Glauco Martinetti.
Il progetto
Un intervento che, per quanto riguarda l'Ospedale Civico, non interesserà più soltanto la cosiddetta piastra, bensì tutta la torre. È previsto l'ampliamento del blocco operatorio (anche con la creazione di nuove sale) e del Pronto Soccorso, come pure del reparto di cure intensive, e delle sale parto che saranno direttamente collegate al reparto di maternità e ostetrica. Sarà anche ristrutturato l'autosilo, con la creazione di un nuovo collegamento diretto con l'ospedale. Per la degenza, l'intervento riguarderà le camere che saranno singole e doppie, tutte dotate di servizi.
Al Cardiocentro saranno aggiunti due piani destinati alla degenza. Sul tetto ci sarà un ristorante con terrazzo verde. Continuerà ad essere l'istituto del cuore e si occuperà anche dei vasi accogliendo la Neurologia, che lascerà il Civico.
L'Ospedale Italiano sarà infine destinato principalmente alle cure ambulatoriali multidisciplinari.
EOC: a Lugano 200 milioni per rinnovare gli ospedali
Il Quotidiano 28.10.2022, 21:00
"Un nuovo ciclo di vita per gli ospedali"
Direttore Martinetti, Lugano è il polo più importante per l'EOC e anche per il Cantone. Per quale motivo? Perché ha tre ospedali o per qualche altro motivo?
"Per entrambi. Da una parte, evidentemente è l'unica città dove abbiamo tre ospedali all'interno della stessa città, ma è anche importante per l'intensità delle cure che facciamo sul polo luganese. Quindi qui abbiamo concentrati i mandati altamente specialistici che sono decisi a livello federale e che sono stati attribuiti per il Cantone Ticino all'Ente ospedaliero cantonale e li abbiamo concentrati su Lugano. Su Lugano abbiamo anche tre istituti importanti: l'Istituto di neuroscienze, l'Istituto Cardiocentro e l'Istituto farmacologico".
Questo progetto, che guarda chiaramente al futuro, tiene anche conto delle eventuali collaborazioni per gli studenti di medicina?
"La naturale vicinanza dell'Ospedale Italiano al Campus Est dell'Università e della SUPSI ne fa un partner privilegiato. D'altro canto il nostro concetto di ospedale universitario continua a essere basato sul multisito, quindi crediamo che sia comunque importante che gli studenti girino nei vari ospedali. È quello che avviene oggi ed è molto apprezzato dagli stessi studenti. Ogni ospedale ha un suo focus specifico, un suo carattere, un suo clima e quindi è importante che gli studenti vedano questi differenti ambienti dei vari ospedali".
Le problematiche dei cittadini dal profilo sanitario sono molteplici. C'è un fattore che caratterizza il Ticino ed è l'alta presenza di persone anziane. Poi c'è comunque l'invecchiamento generale della popolazione. È stato tenuto conto anche di questo nel progetto che avete presentato?
"Ci stiamo preparando non solo in questo progetto, ma vogliamo appunto ridare un ciclo di vita. Abbiamo inaugurato Mendrisio ad aprile di quest'anno, abbiamo la domanda di costruzione per Locarno e qui abbiamo presentato oggi questi importantissimi lavori. Vogliamo quindi ridare un ciclo di vita agli ospedali proprio per adattarli a questa società che cambia, che invecchia e vogliamo adattarli a questa nuova medicina. Quindi, per esempio, parliamo di letti RAMI (reparti acuti di minore intensità) o parliamo di ambulatori specialistici. Parliamo di day hospital, quindi di ospedale in cui si entra la mattina, si viene sottoposti a un intervento chirurgico e alla sera si dorme nel proprio letto. Questa è la nuovo medicina e questo è anche il nuovo bisogno della società che sta avanzando".
SEIDISERA del 28.10.2022: L'intervista al direttore generale EOC Glauco Martinetti
RSI Info 28.10.2022, 19:48
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