Ticino e Grigioni

Elezioni cantonali, le liste minori stupiscono

Ben otto formazioni presentano 90 candidati al Gran Consiglio - Tra di loro anche due neonate - Il politologo Oscar Mazzoleni: è un segnale per i partiti storici

  • 30 gennaio 2023, 05:51
  • 20 novembre, 12:03
03:52

SEDISERA del 29.01.23: il servizio di Marcello Ierace con le considerazioni di Oscar Mazzoleni e dei portavoce di HelvEthica e Avanti con Ticino&Lavoro

RSI Info 29.01.2023, 18:08

  • TI.CH
Di: Diem/SEIDISERA 

Il primato di candidature presentate alle elezioni cantonali ha stupito anche chi la politica ticinese la segue da anni. Nessuno avrebbe mai immaginato che si sarebbe arrivati a sfiorare le 1'000 persone presenti su una lista. Tanto più che il numero dei partiti e dei movimenti in corsa per i seggi del Gran Consiglio non è esploso. Anzi. Rispetto a quattro anni fa il numero delle liste si è ridotto (erano 16, mentre sono 14). I candidati invece sono aumentati in modo considerevole, arrivando a 924. Sono 190 in più rispetto al 2019 quando era stato stabilito il precedente primato e addirittura 300 in più rispetto al 2015.


Ad essere determinanti per l'evoluzione della situazione sono due liste neonate: Avanti con Ticino Lavoro e HelvEthica. Entrambe (senza molto difficoltà, garantiscono alla RSI i loro portavoce) hanno presentato 90 nominativi, proprio come i maggiori partiti.

Una cosa mai vista in passato. Esclusi i sei partiti principali che riescono regolarmente a depositare liste complete, nel 2015 c'erano altre 7 liste, per un totale di 84 candidati, una media di dodici a lista. Oggi il numero è addirittura quadruplicato: i candidati delle liste minori (ma si possono ancora chiamare così?) sono 384 per una media di ben 48.

"Il dato dimostra che c'è una forte disponibilità ad impegnarsi o perlomeno a mettersi a disposizione di liste che non necessariamente offrono oggettivamente l'accesso al Parlamento", sottolinea Oscar Mazzoleni, direttore dell'Osservatorio della vita politica regionale dell'Università di Losanna. Il dato è anche un segnale per i partiti cosiddetti "storici". "È un segnale che non si può rimanere passivi in questa campagna e che le nuove liste possono diventare avversari temibili", spiega il politologo che prevede un'ulteriore frammentazione del Gran Consiglio: "potrebbe rafforzarsi anche in virtù della numerosità della disponibilità di molti candidati che porteranno presumibilmente voti alla lista e attireranno voti dalle schede senza intestazione".

Aggiornamento dopo l'ufficializzazione delle liste

Le verifiche formali terminate il 6 febbraio hanno portato a stralciare otto proposte di candidatura per il Gran Consiglio. Il numero totale dei candidati si è ridotto da 924 a 916. HelvEthica ha perso 3 pretendenti a un seggio (da 90 a 87). Stralciati pure 3 nomi dalla lista dei Verdi liberali, uno da quella PC-POP e uno da quella MPS-Indipendenti.

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