Eventi ticinesi più ecologici

Neuchâtel ha messo al bando le cannucce, a Ginevra (notizia di pochi giorni fa) chi organizza manifestazioni su suolo pubblico non potrà utilizzare stoviglie monouso e anche in Ticino ci si sta muovendo. A Lugano la questione è già arrivata sul tavolo del Municipio: "Ci stiamo lavorando da parecchio tempo", conferma il sindaco Marco Borradori, "e per le manifestazioni che organizziamo in proprio cerchiamo di utilizzare bicchieri riutilizzabili", un passo già compiuto con successo dal carnevale Nebiopoli di Chiasso. "Con i singoli fornitori", prosegue Borradori, "stiamo valutando la possibilità di usare piatti o posate che non siano monouso, siano riciclabili o addirittura oggetto di compostaggio".

Il passo successivo sarà quello di trovare degli accordi duraturi anche con gli organizzatori di eventi non in mani pubbliche. Anche a Bellinzona, come Lugano, gli eventi della città guardano già all'ambiente, e a Locarno l'Esecutivo ne dovrebbe parlare entro qualche settimana.

Un divieto puro e semplice delle stoviglie usa e getta in tutto il Ticino non è comunque praticabile, perché la competenza è federale, spiega Mauro Togni, capoufficio rifiuti e siti inquinati. Al massimo le autorità cantonali possono rifiutare di cofinanziare eventi non rispettosi dell'ambiente. In questo senso vanno una petizione inoltrata un anno fa al Consiglio di Stato e una più recente mozione dell'MPS. La prima era stata giudicata sproporzionata. In proposito, sottolinea Togni, ci sono anche altri aspetti da considerare: per esempio quelli logistici che fanno sì che spesso anche prodotti biodegradabili finiscano in inceneritore o che quelli riutilizzabili debbano essere lavati, operazione che ha a sua volta un impatto ecologico.