Aveva assunto la carica lo scorso 1° maggio e avrebbe dovuto mantenerla sino alla fine del 2024. Già ora, però, è dimissionario. È un avvocato italofono, nominato giudice straordinario all’80% al Tribunale amministrativo cantonale dei Grigioni. Le dimissioni, con effetto al prossimo 30 novembre, fanno seguito ad una segnalazione concernente il domicilio del magistrato. E a confermarlo alla RSI è Bruno Claus, vicepresidente della commissione parlamentare di giustizia e sicurezza: l’organo del Gran Consiglio retico incaricato della vigilanza sui tribunali.
Il passo indietro è avvenuto dopo che il caso è divenuto di pubblico dominio con la segnalazione alla sfera politica. Claus, tuttavia, non esclude che il giudice stesse già discutendo su come procedere con i vertici del Tribunale amministrativo. Il problema, riconosciuto anche dalla commissione parlamentare, è comunque legato al fatto che il magistrato avrebbe continuato per diverso tempo, dopo il suo trasferimento nel canton San Gallo, a lavorare e ad emettere sentenze. Se confermato, si tratterebbe di un comportamento in conflitto con la legge sull’organizzazione giudiziaria, in base alla quale vige per i giudici l’obbligo del domicilio nei Grigioni.
Grigioni Sera del 17.11.23
RSI Info 17.11.2023, 20:14
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Non è certo edificante il fatto che proprio un magistrato non abbia rispettato le regole: una riflessione che Claus condivide, precisando però che il giudice in questione ha tratto le conseguenze dalla vicenda, dimettendosi dall’incarico. Ad ogni modo, sostiene il deputato liberale, non ci si trova di fronte ad un nuovo scandalo per la giustizia retica. Anche perché qui è stata assai breve la durata di eventuali comportamenti in contrasto con la legge.
Intanto, però, c’è il rischio che vengano invalidate le decisioni firmate dal giudice dopo il suo trasferimento dai Grigioni. Si pone quindi la questione dei controlli all’interno del Tribunale amministrativo e di eventuali mancanze a questo livello. Per parte sua il Tribunale, interpellato dalla RSI, conferma che “un suo giudice straordinario è attualmente domiciliato in un cantone vicino”. Subito dopo aver appreso del trasferimento di domicilio, a fine ottobre, il foro ha così “intrapreso tutti i passi necessari, sospendendo la sua attività istruttoria e giudicante” e facendo inoltre “una segnalazione alla commissione di giustizia e sicurezza” del Parlamento retico.
Sulla vicenda sono ora in corso accertamenti da parte del Ministero pubblico, il quale ha confermato di aver ricevuto a inizio novembre una denuncia penale legata al trasferimento di domicilio: si tratta di una denuncia anonima, nella quale si ipotizzano reati contro i doveri d’ufficio e professionali.