Ticino e Grigioni

Il Governo contro la "No Billag"

Il Consiglio di Stato ticinese ha incontrato i vertici di SSR, RSI e CORSI e segnalato l'impatto nefasto dell'iniziativa

  • 22 novembre 2017, 13:46
  • 23 novembre, 03:30
La sede di Comano della RSI

La sede di Comano della RSI

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Il Consiglio di Stato ticinese si schiera chiaramente contro l’iniziativa popolare “No Billag” che sarà posta in votazione il 4 marzo 2018, invitando i cittadini a respingerla. Mercoledì l’Esecutivo cantonale ha incontrato il presidente della SSR Jean-Michel Cina, il direttore generale dell’ente Gilles Marchand e il direttore della RSI Maurizio Canetta, accompagnati dal presidente della CORSI Luigi Pedrazzini, per un incontro dedicato alle prospettive del servizio radiotelevisivo nella Svizzera italiana.

La riunione si è concentrata sulle sfide definite “cruciali” a brevissimo termine, con particolare riferimento all’iniziativa che propone l’abolizione del canone radio-tv. A tale riguardo il Consiglio di Stato ha voluto riaffermare “con la massima chiarezza possibile l’attaccamento del cantone” all’emittente pubbica e al sostegno (complementare) a quelle private.

I ministri ticinesi si sono detti preoccupati anche dell’eventualità che il testo sia respinto a livello federale, ma accolto in Ticino. Tale prospettiva, ricorda il CdS, potrebbe portare l’azienda a prendere decisioni negative per la RSI e le emittenti private nel cantone: l’attuale impostazione assegna infatti alla Svizzera italiana il 20% delle risorse, a fronte di appena il 4% della popolazione.

EnCa/pon

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